Lettura
Siamo nel racconto dell’ultima cena che apre i tre giorni della Passione. Gesù decide di dare la vita per i suoi e tra questi c’è Giuda, colui che rifiuta e tradisce; c’è il peccato, ci siamo noi. Il dialogo con Giuda ha qui la funzione di rivelare in modo privilegiato che cosa vuol dire per Gesù amare i suoi fino alla fine. È facile amare chi ci ama. Il problema è cosa fa il nostro amore quando siamo davanti a coloro che ci odiano e ci tradiscono…
Meditazione
Giuda è lì con Gesù. Ma la vera lotta è tra Gesù e satana. Giuda in questo momento è il discepolo in pericolo. Il discepolo che deve prendere una decisione difficile. E Gesù lo sa. È Giuda sotto i tentacoli di satana e per questo è destinatario di un amore particolare da parte di Gesù, che a lui dà il boccone intinto nel suo piatto. È un gesto di affetto e di rispetto. È il gesto tipico del padrone di casa che mostra la sua stima nei confronti dell’ospite di riguardo. È il gesto dell’amicizia e dell’accoglienza. Con tale gesto Gesù rivela chi è il traditore, ma nello stesso tempo perdona Giuda amandolo fino alla fine. A Giuda, che sta per consumare il suo peccato ma non l’ha ancora commesso, Gesù offre la sua riconciliazione, perché gli dà il boccone dell’amicizia e dell’amore, ma facendo verità. Glielo dà dimostrando a Giuda di sapere che sta covando il tradimento. E la denuncia, di cui quel boccone è portatore, non è di condanna ma di aiuto, perché Giuda capisca la verità e la gravità dell’azione che vuole compiere. Giuda sta precipitando in un baratro e Gesù gli vuole offrire la possibilità di non caderci dentro, perché – nonostante tutto – lo ama fino alla fine. E amarlo significa aiutarlo a smascherare il male che lo rode e gli corrode l’anima. Gesù smaschera Giuda, non per condannarlo ma per aiutarlo a ravvedersi. Per questo usa il gesto dell’ospitalità e dell’amicizia: l’offerta del boccone intinto nel piatto. Gesù consegna la sua vita nelle mani di Giuda perdonandolo già in anticipo. E preso il boccone, satana entrò in lui. Giuda tradisce sapendo di tradire: è un abisso terrificante, è il male che facciamo noi rifiutando l’amore di Dio. Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato: nella notte più opaca del risentimento e dell’odio, Gesù manifesta l’irradiamento inaudito dell’Amore di Dio.
Preghiera
Signore Gesù, il tuo spreco d’amore risana ogni mio risentimento, la tua amicizia è per me avvertimento a non cadere nell’abisso del peccato aggrappandomi al tuo abbraccio di perdono.
Agire
Come ricambiare l’amicizia di Gesù? Proverò oggi a compiere gesti di perdono e d’amicizia verso coloro da cui mi sento ferito.
Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it