Il convertito

Vero convento, vera trappa, autentico monastero è la corsa allamore del prossimo, fino a donare la vita, fino a rinnegare te stesso

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Annibale,  sorpreso e illuminato dalla parola del vangelo, decise di percorrere la strada della conversione, quale si deve intendere: praticando l’inversione a  “U”.

Non più andare verso se stessi, ma decisamente verso Dio.

Fino a qualche tempo fa, al convertito si presentava un’unica strada: il convento, il monastero, la trappa, la certosa…Insomma un modo di vivere giorno e notte solo per Dio. Imperava l’espressione del Kempis che anche Giovanni della croce fece sua: ama nesciri et pro nihilo reputari: sii contento di vivere ignorato da tutti e stimato un nulla.

Pian piano si rivelò poco affidabile anche la “fuga” dal mondo, se non subentrava la fuga dal proprio io, sempre in agguato anche e, direi soprattutto, in convento, o nelle forme del ritiro esteriore.

Vero convento, vera trappa, autentico monastero è la corsa all’amore del prossimo, fino a donare la vita, fino a rinnegare te stesso. Non c’è amore più grande, non c’è nascondimento più sicuro o riparo più impenetrabile.

-Chiara, – le fu chiesto – se tu fossi superiora generale in un ordine religioso, come ti rapporteresti con le tue sorelle?

-Per amor loro mi nasconderei sotto i tacchi di ciascuna; donerei la mia vita per amore del prossimo. Rinnegare me stessa per amore degli altri, mi risulta il monastero più sicuro; correre verso Gesù, da amare in ogni prossimo, mi mette al riparo da qualsiasi equivoco o tranello che il mio io mi possa tramare.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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