Riprendiamo di seguito il discorso pronunciato questa mattina da papa Francesco durante l’udienza in Vaticano ai membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche al termine dell’Assemblea Plenaria, e nel 60° dell’istituzione da parte di Pio XII.
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Cari fratelli e sorelle,
vi incontro al termine della vostra Assemblea Plenaria, nella quale, come ha ricordato il Presidente, commemorate il 60° anniversario dell’istituzione del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, da parte del Venerabile Pio XII. Ringrazio per i sentimenti espressi a nome vostro dal Padre Ardura, e soprattutto sono grato per l’impegno con cui mettete al servizio della Chiesa e della Santa Sede le vostre competenze e la vostra professionalità.
Rimane sempre valida la celebre affermazione di Cicerone nel De Oratore, parzialmente ripresa dal beato Giovanni XXIII, così appassionato di studi storici, nel discorso di apertura del Concilio Vaticano II: «Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae». Lo studio della storia rappresenta infatti una delle vie per la ricerca appassionata della verità, che da sempre pervade l’animo dell’uomo.
Nei vostri studi e nel vostro insegnamento, voi vi trovate a confronto in particolare con le vicende della Chiesa che cammina nel tempo, con la sua storia gloriosa di evangelizzazione, di speranza, di lotta quotidiana, di vita consumata nel servizio, di costanza nel lavoro faticoso (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 96), come pure di infedeltà, di rinnegamenti, di peccati. Le vostre ricerche, segnate insieme da autentica passione ecclesiale e da amore sincero per la verità, possono essere di grande aiuto a coloro che hanno il compito di discernere ciò che lo Spirito Santo vuole dire alla Chiesa di oggi.
Il Comitato di Scienze Storiche è inserito ormai da lungo tempo nel dialogo e nella cooperazione con istituzioni culturali e centri accademici di numerose nazioni, accolto con rispetto nella compagine mondiale degli studi storici. Nell’incontro e nella collaborazione con ricercatori di ogni cultura e religione, voi potete offrire un contributo specifico al dialogo tra la Chiesa e il mondo contemporaneo.
Tra le iniziative che avete in programma, penso in particolare al convegno internazionale nella ricorrenza del centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. In esso passerete in rassegna le più recenti acquisizioni della ricerca, con speciale attenzione per le iniziative diplomatiche della Santa Sede durante quel tragico conflitto e al contributo dato dai cattolici e dagli altri cristiani al soccorso dei feriti, dei profughi, degli orfani e delle vedove, alla ricerca dei dispersi, come anche alla ricostruzione di un mondo lacerato da quella che Benedetto XV definì “inutile strage”. Risuona ancora oggi, quanto mai attuale, il suo accorato appello: «Con la pace niente è perduto, con la guerra tutto può esserlo» (Lettera ai Capi dei popoli belligeranti, 1° agosto 1917). Quando riascoltiamo quelle parole profetiche, veramente ci rendiamo conto che la storia è “magistra vitae“.
Cari amici, vi auguro un sempre proficuo cammino di studi, e vi incoraggio a continuare con entusiasmo nella ricerca e nel servizio della verità. Vi benedico di cuore e vi domando un ricordo nella preghiera. Grazie!
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