Contatto di intimità

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

I Giudei, in Gv 8, avevano in mano le pietre per lapidare una donna sorpresa in adulterio; in questo finale di Gv 10 le pietre sono chiaramente destinate contro Gesù. E già si annuncia la motivazione, che poi il Sinedrio confermerà: bestemmia! È fuori dalla logica giudaica il mistero dell’Incarnazione, confermando così la netta separazione fra cielo e terra, fra Dio e l’uomo. 

Meditazione

Per i Giudei fede è credere nell’esistenza e nell’assistenza di Dio. Ma Lui è e rimane il totalmente “Altro”, separato e distaccato dagli uomini, i quali, credendo, possono elevarsi al di sopra di se stessi attraverso una minuziosa e rigorosa osservanza della Legge. Pertanto, chi conosce e osserva fin nei minimi dettagli la Legge entra nelle “grazie di Dio”. Tutti gli altri ne restano esclusi. E c’è di più: con questo tipo di “fede” si pensa di “possedere” la salvezza, di avere tutto il merito della propria santificazione. Anzi, è Dio in debito con l’uomo! Ma Gesù, vero Dio e vero uomo, dichiarando di essere “uno” con il Padre, afferma che la sua missione è abbattere le barriere e riportare l’uomo in Dio perché in Lui, l’Inviato del Padre, Dio è già nell’uomo. Quella di Gesù è la legge dell’Amore e della Libertà nella Verità. La fede, allora, non riguarda il ragionamento ma il comportamento, non è un’azione ma una relazione. Per i Padri della Chiesa la “conoscenza di Dio” avviene solo per via d’amore. “Conoscere” nella Bibbia significa entrare in intima relazione con un altro, prendere a cuore il cuore dell’altro. Per i Giudei la fede si fonda su un contratto di reciprocità: Io sarò per voi Dio e voi sarete per me popolo. Per Cristo Gesù, e dunque per i cristiani, la fede si fonda su un contatto di intimità: il Padre è in me e io nel Padre… rimanete in me… nella mia Parola… nel mio Amore… Padre, siano uno in noi: Tu in me e io in loro, perché siano perfetti nell’unità… È proprio bella la nostra fede! È una conoscenza di cuori: quello di Dio e quello dell’uomo, perché la Legge va scritta nel cuore e incisa nella carne. È un abbraccio fra cielo e terra: la verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo. È il “bacio” d’Amore dell’Incarnazione! Pertanto, quando ami come ama Gesù non dire: ho Dio nel cuore; dici piuttosto: sono nel cuore di Dio! Purtroppo, in nome di Dio e della Chiesa tante volte lapidiamo chi non la pensa come noi, chi non entra nell’orgogliosa logica delle nostre autosufficienze e dei nostri presunti meriti… 

Preghiera

Grazie, Signore Gesù, per il dono del Padre. Grazie per aver scritto la tua Parola nel mio cuore. Grazie perché hai pazienza con me e, nonostante le pietre nelle mie mani, mi attiri a Te nell’abbraccio d’Amore.

Agire

Oggi mi impegnerò a vivere cuore a cuore con Dio, mettendo amore nelle mie azioni e nelle mie parole. 

Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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