Dopo due mesi di proteste e violenze, che hanno provocato la morte di circa 40 persone, è partito il processo di pace in Venezuela. Proprio ieri è stato inaugurato a Caracas, nel palazzo presidenziale Miraflores, il primo incontro per la pacificazione del Paese tra il governo, rappresentato dal presidente Maduro, e l’opposizione. Presenti circa una trentina di persone da entrambe le parti, e anche i ministri degli Esteri di Brasile, Colombia ed Ecuador in rappresentanza dell’Unione dei Paesi sudamericani come garanti del colloquio.
Ad aprire i lavori, le parole di Papa Francesco in un messaggio lettodal nunzio apostolico in Venezuela, mons. Aldo Giordano. Nel testo il Papa invoca “il coraggio del perdono” e la “misericordia”, e ricorda che “la violenza non potrà mai portare pace e benessere ad un Paese, poiché essa genera sempre e solo violenza”. Al contrario, sottolinea il Santo Padre, “attraverso il dialogo è possibile riscoprire la base comune e condivisa che conduce a superare il momento attuale di conflitto e di polarizzazione che ferisce così profondamente il Venezuela, per trovare forme di collaborazione”.
Dopo i ringraziamenti per l’invito rivolto alla Santa Sede a partecipare al processo di dialogo e di pace per il Paese, Francesco assicura la sua preghiera a ciascuno dei partecipanti, affinché “l’incontro ed il processo che state intraprendendo portino i frutti desiderati di riconciliazione nazionale e di pace, doni che invochiamo da Dio per tutto il popolo venezuelano”.
Inoltre, il Pontefice ribadisce “il suo affetto a tutti i venezuelani, in particolare per le vittime delle violenze e per le loro famiglie”, consapevole – scrive – “dell’inquietudine e del dolore vissuti da tante persone” .
Si rivolge poi ai rappresentanti politici e afferma: “Nel rispetto e nel riconoscimento delle differenze che esistono tra le parti si favorirà il bene comune. Tutti voi, infatti, condividete l’amore per il vostro paese e per il vostro popolo, come pure per le gravi preoccupazioni legate alla crisi economica, alla violenza e alla criminalità. Tutti – aggiunge – avete a cuore il futuro dei vostri figli e il desiderio di pace che contraddistingue i venezuelani. Tutti avete in comune la fede in Dio e la volontà di difendere la dignità della persona umana”.
Tutto ciò “vi accomuna e vi spinge ad intraprendere il dialogo”, evidenzia Bergoglio, ed esorta a realizzare “un’autentica cultura dell’incontro, che sia consapevole che l’unità prevale sempre sul conflitto” superando la “congiuntura conflittuale”. L’invito è quindi ad aprirsi “vicendevolmente per divenire ed essere autentici operatori di pace”.
“Al cuore di ogni dialogo sincero c’è, anzitutto il riconoscimento e il rispetto dell’altro”, insiste il Papa. “Soprattutto – prosegue – c’è l’eroismo del perdono e della misericordia, che ci liberano dal risentimento, dall’odio e aprono una strada veramente nuova. Si tratta di una strada lunga e difficile, che richiede pazienza e coraggio, ma è l’unica che può condurre alla pace e alla giustizia”. “Per il bene di tutto il popolo e per il futuro dei vostri figli – conclude dunque il Vescovo di Roma – vi chiedo di avere questo coraggio”.
Le parole del Papa hanno suscitato grande apprezzamento in tutto il Venezuela. Durante l’incontro, in diretta televisiva, il presidente Maduro ha stretto la mano al leader Capriles. “Una cosa è la protesta, un’altra è la violenza”, ha detto Maduro, e ha avviato il processo di dialogo “formale” con l’opposizione. Il presidente – riferisce la Radio Vaticana – ha poi ricordato il presidente Hugo Chavez scomparso più di un anno fa, e ha sottolineato che il Paese deve trovare “un processo che porti alla pace e la convivenza”, invitando l’antichavismo a respingere e condannare la violenza, che – ha detto – non deve essere utilizzata quale “strategia politica”.
Da parte dell’opposizione, è intervenuto Ramon Guillermo Aveledo, leader dell’alleanza Mud (Mesa de unidad democratica), il quale ha incentrato il suo discorso su temi come “i prigionieri politici, gli studenti e le loro mobilitazioni pacifiche e gli attacchi ai diritti civili e sociali dei venezuelani”. Tutti argomenti – ha sottolineato – che dovranno essere affrontati uno ad uno nei prossimi incontri tra le due parti. (S.C.)