Pregate e vigilate, perché siamo sotto dittatura!

A Santa Marta, Papa Francesco mette in guardia dai pericoli della “dittatura del pensiero unico”, a causa della quale si chiude il cuore alla novità di Dio e si finisce per uccidere la libertà dei popoli e delle coscienze

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Occorre “vigilare e pregare” oggi, perché siamo sotto dittatura. Una dittatura “del pensiero unico” la definisce Papa Francesco, ovvero quella ideologia che scavalca “la libertà dei popoli, la libertà della gente, la libertà delle coscienze”, arrivando a volte anche ad ucciderla. 

Sembrerà forse esagerato parlare di “dittatura”, ricordando i tragici esempi storici. Ma pensando alla sentenza di ieri della Corte Costituzionale che dà il via libera alla fecondazione eterologa in Italia, si capisce che forse la denuncia di Bergoglio non è così distante dalla realtà contingente. 

La riflessione del Papa durante la Messa di oggi a Santa Marta probabilmente non sarà riferita al caso italiano, ma anche quest’ultimo fa parte di quella carrellata di chiusure al dialogo, all’uomo, a Dio, di cui il Pontefice parla nella sua omelia, che rappresentano una triste costante nella storia dell’umanità.

Lo dimostrano le letture di oggi descrivendo il processo di deterioramento del cuore dell’uomo. Dal libro della Genesi in cui Abramo promette di osservare i comandamenti del Signore per non venir meno alla loro alleanza; fino al Vangelo di Giovanni, in cui i farisei “staccano i comandamenti dal cuore di Dio” e si chiudono totalmente al messaggio di Gesù Cristo.

Questi farisei, sottolinea il Santo Padre, risolvevano tutto ubbidendo in maniera ferrea ai comandamenti, come se fossero “una legge fredda”. Ma si sbagliavano, perché i precetti del Signore non sono una lista di imposizioni, ma “nascono da un rapporto di amore”, sono “indicazioni” che “portano una promessa” e ad andare avanti nel cammino che conduce a Cristo.

Per il cuore dei farisei chiuso “ad ogni novità”, però, questa “strada della speranza” resta sconosciuta. “È il dramma del cuore chiuso, il dramma della mente chiusa – osserva Bergoglio – e quando il cuore è chiuso, questo cuore chiude la mente, e quando cuore e mente sono chiusi non c’è posto per Dio”.

Non accogliendo il “messaggio di novità” portato da Gesù, di conseguenza le parole di verità portate dai profeti vengono declassate a sciocchezze o menzogne. “Questa gente non aveva ascoltato i profeti e non ascoltava Gesù”, afferma il Papa. Non si tratta solo di “semplice testardaggine”: è qualcosa di più, dice Francesco, “è un pensiero chiuso che non è aperto al dialogo, alla possibilità che ci sia un’altra cosa, alla possibilità che Dio ci parli, ci dica com’è il suo cammino, come ha fatto con i profeti”. È “l’idolatria del proprio pensiero” – insiste – cioè: “Io la penso così, questo deve essere così e niente di più”.

“Questa gente aveva un pensiero unico e volevano imporre questo pensiero al popolo di Dio, per questo Gesù li rimprovera: Voi caricate sulle spalle del popolo tanti comandamenti e voi non li toccate con un dito”. Gesù – sottolinea il Santo Padre -“rimprovera la loro incoerenza”, rimprovera questa loro “teologia” schiava di uno “schema di pensiero: il pensiero unico”.

E quando nella storia dell’umanità si verifica questo fenomeno del pensiero unico, “quante disgrazie!”, esclama Bergoglio. “Il secolo scorso – ricorda – abbiamo visto tutti noi le dittature del pensiero unico, che hanno finito per uccidere tanta gente, ma nel momento in cui loro si sentivano padroni non si poteva pensare altrimenti. Si pensa così”.

Oggi il tragico fenomeno si ripete: “Anche oggi c’è la dittatura del pensiero unico – rimarca il Santo Padre – e questa dittatura è la stessa di questa gente: prende le pietre per lapidare la libertà dei popoli, la libertà della gente, la libertà delle coscienze, il rapporto della gente con Dio. Ed oggi Gesù è crocifisso un’altra volta”.

“Oggi – prosegue – si deve pensare così e se tu non pensi così, non sei moderno, non sei aperto o peggio. Tante volte alcuni governanti dicono: ‘Ma, io chiedo un aiuto, un aiuto finanziario per questo’, ‘Ma se tu vuoi questo aiuto, devi pensare così e devi fare questa legge, quell’altra, quell’altra…’”, e via dicendo.

L’esortazione del Papa per fronteggiare tale dittatura è la stessa del Signore: “Vigilare e pregare; non essere sciocchi, non comprare cose che non servono ed essere umili”. Affinché – conclude Francesco – il Signore sempre ci dia la libertà del cuore aperto, per ricevere la sua Parola che è promessa e gioia e alleanza! E con questa alleanza andare avanti”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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