Lettura
Nell’episodio narrato nel Vangelo di oggi, viene smascherato l’accusatore che vive in ciascuno di noi e forse anche il nostro ipocrita rigorismo legale: chi accusa gli altri farebbe bene a guardare prima se stesso. Tre i personaggi: Gesù, il gruppo di scribi e farisei, la donna. Due i giudizi a confronto: quello della Legge, che condanna e ha per giudici gli ingiusti, e quello del Vangelo, che assolve e ha per giudice il Giusto.
Meditazione
L’evento narrato si svolge nel tempio di Gerusalemme. E lì arrivano gli esperti osservanti della Legge che portano una donna sorpresa in adulterio. Questa donna vive una sua storia fatta di bisogni e attese. Nel suo matrimonio non ha trovato quello che desiderava, né sazia la sua sete di amore. Ha cercato un amore clandestino, consapevole di tradire suo marito, la sua famiglia, la Legge. E ora deve prendere coscienza di essere ancora usata e strumentalizzata, forse per l’ultima volta! Usata da un uomo che ha approfittato di lei per poi abbandonarla senza difenderla… Usata da rigorosi osservanti della Legge per accusare Gesù. È vittima di una violenza che le toglie l’intimità, l’identità, la dignità… Scopre, così, l’amarezza e il disgusto per essersi fidata degli uomini, credendo di trovare l’uomo che la amasse per se stessa e non per il suo corpo… La donna è senza via di scampo. Tutti hanno già le pietre in mano: intendono ossequiare la Legge e lapidarela donna. Manell’intenzione di questi autorevoli maestri di ipocrisia due sono i condannati a morte: l’adultera e Gesù. Il peccato della donna è evidente, mentre cercano di dimostrare in modo subdolo quello di Gesù. Il Maestro si abbassa due volte per scrivere col dito per terra. È come se dicesse agli accusatori che i veri adulteri sono essi, per cui i loro nomi saranno scritti nella polvere, non nel libro della vita. E così smaschera la loro malizia e inchioda la loro coscienza. Sì, questa donna ha sbagliato, nessuno lo mette in dubbio. Si è illusa ed è stata delusa… Pensava di trovare un amore e ha trovato un traditore; l’adultero che ha peccato con lei, infatti, non c’è. Gli accusatori, dunque, hanno già tradito la Legge non portando lì anche l’uomo adultero. E Gesù fa notare che sono proprio loro a dover essere giudicati. E ad uno ad uno se ne vanno… Poi Gesù alza il capo, perché Lui guarda ogni peccatore dal basso in alto… per ridare dignità, per restituire alla vita chi se ne era allontanato. Perciò, sia ora il tuo cammino segnato dalla pace, perché “là dove abbondò il peccato, sovrabbondò proprio la misericordia” (cfr. Rm 5,20).
Preghiera
Signore Gesù, ti ringrazio per le mie fragilità, ti sono grato per la mia umanità. Aiutami ad amarmi così come sono per accogliere gli altri così come sono.
Agire
Oggi mi impegnerò a non giudicare e criticare gli altri, ma avrò uno sguardo di misericordia come Gesù.
Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it