Qualcuno l’aveva scambiato per un meeting di carattere culturale fuori dagli schemi, con l’obiettivo di incoraggiare alla lettura. Alla vista di quelle decine e decine di persone di tutte le età, ordinatamente schierate in piedi con un libro in mano e rivolte tutte nella medesima direzione, non sono mancati i curiosi – turisti stranieri compresi – che hanno domandato di che si trattasse.
Ieri pomeriggio, le Sentinelle in Piedi hanno simpaticamente rotto gli schemi di un piacevole, quanto prevedibile sabato di inizio primavera. Piazza della Rotonda – più nota come piazza del Pantheon – è tutto un viavai di persone, desiderose di godersi la bella giornata, fare shopping o passeggiare per le vie del centro di Roma.
Con la loro breve e garbata, quanto vistosa apparizione, oltre 400 Sentinelle hanno portato in piazza il loro pacifico dissenso contro il ddl Scalfarotto, di cui è imminente l’avvio della discussione al Senato.
È stata una manifestazione per la libertà di pensiero, per impedire che, con la scusa di prevenire discriminazioni e violenze verso le persone omosessuali, si vada a tappare la bocca a chi intenda ribadire verità oggettive e indiscutibili per millenni, sin dalle origini della nostra civiltà: il matrimonio è tra uomo e donna e un bambino ha diritto ad essere cresciuto da un padre e da un madre.
Ecco allora le Sentinelle con la loro provocatoria lettura collettiva in uno dei luoghi più frequentati ed affollati di Roma: un atto che, come spiegano gli organizzatori, simboleggia quella “formazione permanente” che mette in circolo le idee e la libertà di trasmetterle, senza censure, né pregiudizi. È la cultura che vince l’ignoranza e che rende il mondo più umano.
I libri scelti dai manifestanti sono davvero di ogni genere: romanzi, saggi, testi poetici, di ogni cultura, epoca ed orientamento politico. A conferma del carattere totalmente apartitico e aconfessionale dell’iniziativa.
Ad animare la manifestazione sono persone giovani, per lo più studenti universitari. Quell’età in cui, per lo più, si è ancora dei figli, non ancora del tutto indipendenti dalla famiglia di origine, ma adulti abbastanza da iniziare sognare o progettare una famiglia propria.
Sono ragazzi che hanno a cuore il proprio futuro e quello della società; ad appoggiarli tanti altri, che mamme e papà già lo sono. Tra le Sentinelle spiccano intere famigliole con bimbi di pochi anni o pochi mesi e donne in dolce attesa.
Enrico, 26 anni, laureando in giurisprudenza, di origine leccese, si occupa del coordinamento del gruppo romano delle Sentinelle, una realtà che è nata a Milano e che si è diffusa a poco a poco, in varie città del Nord Italia e poi in tutta la penisola.
“Stare in piedi vuol dire guardare tutti nella stessa direzione, verso una prospettiva migliore per tutti noi – spiega Enrico a ZENIT -. Lo facciamo in silenzio, perché siamo di fronte a un progetto di legge liberticida che vuole tappare la bocca su certi argomenti”.
È importante, aggiunge la giovane “sentinella”, che il movimento faccia sentire la propria voce – sia pure silente e simbolica – nella Capitale, dove si decideranno le sorti del ddl Scalfarotto e, in un certo senso, della famiglia e della società italiana.
Le Sentinelle in Piedi sono state oggetto di polemiche, tacciate di intolleranza e “omofobia” da molti mezzi di comunicazione. Per quale motivo dei giovani non dovrebbero essere aperti a un cambiamento come quello dell’apertura a determinati ‘diritti’ per gli omosessuali? “È vero, noi siamo apertissimi al cambiamento, dipende però quale cambiamento”, risponde a ZENIT, Nicola, attivo anche nei Giovani del Movimento per la Vita.
“Si pensa che il progresso segua un’unica linea retta – dice Nicola - invece non è detto che debba andare sempre in un’unica direzione. Non possiamo guardare indietro, dobbiamo andare avanti ma sapere bene dove dirigerci: non è vero che una strada vale l’altra… Noi crediamo in un percorso diverso da quello che il ddl Scalfarotto vuole imporci”.
Un osservazione, quest’ultima, che fa pensare al volantino che le Sentinelle hanno fatto circolare ieri pomeriggio davanti al Pantheon: vi è riportata una poesia di Trilussa, narrante l’allegorico dialogo in cui un rospo fa notare a una lucciola, il paradosso di questo insetto che, illuminandosi solo alle sue spalle, rischia di cozzare la testa ovunque: la lucciola, secondo il poeta romano, è la metafora della “Civirtà moderna che per illuminà chi sta all’oscuro, ogni tantino dà la testa ar muro”.
Quella di ieri, più che una manifestazione di protesta, è stata una “festa” ed un occasione per “stare insieme, mostrando che ci sono tante persone che la pensano in maniera diversa e vogliono continuare a farlo col sorriso sulle labbra”, aggiunge Nicola.
A conclusione della manifestazione, il coordinatore nazionale delle Sentinelle in Piedi, Pietro Invernizzi, afferra il microfono e annuncia una “bella notizia”: il definitivo ritiro da parte del governo dei controversi opuscoli dell’UNAR, finalizzati alla propaganda della teoria del gender nelle scuole, sin dalla materna.
Tra gli applausi, le Sentinelle si congedano: decine di incontri e manifestazioni di silenzioso dissenso, da quasi un anno a questa parte, non sono trascorsi invano.