"Infrangere l'isolamento e le barriere frapposte da patologia e pregiudizio"

Il messaggio di mons. Zygmunt Zimowski per la VII Giornata Mondiale sull’autismo

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“Esiste una reale difficoltà di integrazione e di comunicazione che passa dalla persona autistica a chi entra in contatto con lei”. Parte questa dolorosa costatazione il messaggio del presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, mons. Zygmunt Zimowski, per l’odierna VII Giornata Mondiale sull’autismo.

“Come combattere questo stigma?”, domanda il presule; la risposta si radica in “una etica della solidarietà, che tutti dovremmo riscoprire e alimentare”. È necessario, in tal senso, – scrive Zimowski – “intraprendere il cammino d’integrazione nella comunità, infrangendo l’isolamento e le barriere frapposte dalla patologia e dal pregiudizio, rinsaldando le relazioni interpersonali”.

Ciò può avvenire anche “con il supporto dell’impegno sociale, con azioni sinergiche nell’ambito della cura, dell’informazione, della comunicazione e della formazione, favorendo il passaggio alla vera comprensione e all’accettazione della malattia, che mai nega o intacca la dignità di cui è rivestita ogni persona”.

La Chiesa si pone in prima linea in questo impegno, e nella XXIX Conferenza Internazionale, organizzata in Vaticano dal 20 al 22 novembre prossimo dal Dicastero degli Operatori Sanitari, verrà affrontato proprio il tema: “L’autismo, malattia dai molti volti: generare la Speranza”. Durante l’incontro potranno confrontarsi ricercatori, esperti ed operatori sanitari di tutto il mondo.

Al termine del messaggio mons. Zimowski richiama la “Evangelii gaudium” di Papa Francesco, e afferma: “E’ indispensabile prestare attenzione per essere vicini a nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente”. 

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ZENIT Staff

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