Cronache da Sochi. C’è chi prova a sfruttare il palcoscenico che l’Olimpiade offre per dar risalto a sterili campagne ideologiche. E poi ci sono le belle storie di sport. Storie come quella di Alexandre Bilodeau, ventiseienne canadese, vincitore della medaglia d’oro nella disciplina del Mogul skiing.

Appena conquistato il gradino più alto del podio, Alexandre non ha esitato un istante. È corso verso il pubblico assiepato al di là della transenna, ha tirato dritto verso il fratello Frederic e si è lasciato travolgere da un affettuoso abbraccio condito da urla di giubilo. L’immagine dei due fratelli festanti ha commosso dapprima il loro Paese, il Canada, e poi il mondo intero.

Frederic, il maggiore dei due, è affetto da paralisi celebrale sin dall’infanzia. Eppure, gran parte del merito di quella medaglia d’oro è da attribuire a lui, come ha spiegato lo stesso Alexandre Bilodeau ai microfoni del quotidiano Usa Today.

“Se fuori piove o c’è una temperatura di -40 gradi”, ha detto l’atleta canadese, potrebbe sorgere la tentazione di saltare una giornata di allenamenti. Del resto, ha aggiunto, “non sarebbe una grande differenza per me”. Ma poi, ha proseguito Alexandre, gli basta guardare Frederic, pensare al trasporto emotivo con il quale vive la carriera del fratello e la gioia che prova nel vederlo raggiungere dei successi, per rompere ogni indugio ed affrontare una nuova giornata di pur duro lavoro.

A conferma dello stretto legame che unisce i due fratelli, Bilodeau ha raccontato nel corso della stessa intervista che la prima cosa che Frederic gli ha detto, non appena lui è corso ad abbracciarlo, è stata “ti amo, Alex”. Ed ha quindi aggiunto che Frederic “è così orgoglioso, vive il suo sogno attraverso di me e vedere i suoi occhi così grandi e fieri è per me qualcosa di inestimabile”.

Frederic rappresenta per Alexandre “una grande parte” del suo risultato, poiché gli è stato sempre affianco durante gli ultimi quattro anni di preparazione all’Olimpiade, incoraggiandolo ma anche “lavorando sodo” lui stesso.

Al giornalista che ha chiesto ad Alexandre se ora la popolarità del fratello potrebbe eclissare la sua, lo sciatore ha risposto: “Sarei felice se quel giorno fosse arrivato, io non ho bisogno di essere al centro delle attenzioni, possiedo le risorse per lavorare e conquistarmela (la popolarità). Ma lui non le ha ed è quindi necessario dargliele”.

Già alle Olimpiadi di Vancouver, nel 2010, Bilodeau vinse una medaglia d’oro e la dedicò a suo fratello Frederic. Del resto, ascoltando la testimonianza che segue, Frederic rappresenta per Alexandre quella fonte d’ispirazione alla gratitudine che è estranea alla vita di chi dà il suo talento per scontato. “Ogni giorno - spiega Alexandre - mi sento fortunato ad essere una persona normale che ha la possibilità di raggiungere i propri sogni. E lui non ha questa opportunità. Quindi, per rispetto nei suoi confronti, devo raggiungerli”.

Dopo l’abbraccio con suo fratello Frederic, ciò che Alexandre Bilodeau è riuscito a raggiungere, commuovendolo, è il cuore di milioni di spettatori. La loro immagine è destinata a diventare un’icona di questi giochi olimpici, capace di dar compimento all’auspicio di Papa Francesco affinché Sochi 2014 sia “una vera festa dello sport e dell’amicizia”.