Era la vigilia Natale ed ero alla disperata ricerca di una messa in un paese della penisola Arabica, Mascat, capitale dell’Oman, visto che, contrariamente al programma, la Costa Crociere non aveva imbarcato il Cappellano promesso.
È così che sono stata “salvata” dalla Marina Militare Italiana che celebrava la messa di Natale, ufficialmente, con tanto di Ammiraglio, Paolo Treu, ambasciatrice italiana nell’Oman, Paola Amadei, ufficiali e gentiluomini, sottoufficiali e gentiluomini, nostromo, nocchieri, marinai e la comunità italiana dell’Oman, sulla Nave Etna con banchetto finale. C’ero anche io, per la prima volta su una nave della Marina. Emozionata. Felice. Curiosa.
Al termine della messa l’Ammiraglio, prima di passare la parola all’ambasciatrice, ha spiegato perché questa flotta italiana era lì: sistema paese in movimento cioè una missione divisa in due parti.
Una prima parte concentrata nei porti della penisola Arabica per promuovere l’eccellenza del made in Italy e per smuovere la stagnante economia italiana.
La seconda parte in Africa, partendo da Mombasa e facendo il periplo di tutto il continente, per realizzare un’ operazione umanitaria, Un mare di sorrisi, insieme a due fondazioni benefiche Operation Smile e Fondazione Rava.
Così quando ho ri-incontrato la “flotta” nel porto di Dubai, sono salita, sempre per cercare una messa, sulla portaerei Cavour ho voluto saperne di più su questa missione che mi aveva entusiasmato.
In questa intervista/visita sulla nave ammiraglia Cavour e attraverso la missione Sistema paese in movimento mi hanno accompagnato il Capitano di Vascello Dottore Michele Grecucci, uno dei medici, Sorella Francesca Piola, una delle crocerossine a bordo, e il Tenente di Vascello Rino Gentile, capo ufficio stampa dell’Ammiraglio.
La portaerei Cavour insieme alle navi Etna, Bergamini e Borsini del 30° Gruppo Navale della Marina Italiana hanno iniziato il loro viaggio il 13 novembre 2013 da Civitavecchia alla volta del Golfo Persico e della Penisola Arabica, che terminerà il 7 aprile di quest’anno, dopo avere circumnavigato l’Africa.
Sono 1200 circa i membri dell’equipaggio delle 4 navi, tra di essi un centinaio di donne e oltre a loro circa 15 crocerossine.
Le crocerossine danno una mano sostanziale, svolgono prevalentemente un’attività di assistenza. Si sono perfettamente integrate con i militari già dalla loro prima missione congiunta, la missione White Crane ad Haiti Haiti nel 2010, tanto che, dicono all’unisono Piola e Grecucci, la collaborazione è diventata amicizia e stima reciproca. Del resto si vede.
La crocerossina Piola ha spiegato che questa missione, come quella di Haiti, sono uno scambio e loro sono pienamente coinvolte nella parte sanitaria e nella conoscenza dei diversi paesi che si incontrano. Quest’ultima missione è stata fortemente voluta per il successo della precedente missione umanitaria ad Haiti dove la collaborazione tra esercito, crocerossine, Operation Smile ha dato frutti insperati. Ormai rodati nel fare il bene, questa joint venture continua.
L’intera missione, sia quella per promuovere il made in Italy sia quella umanitaria, ha precisato il Ten. Gentile, è stata resa possibile dalla sponsorizzazione delle aziende italiane che hanno deciso di portare in giro i loro “prodotti”, e che hanno in gran parte finanziato l’intera missione.
La prima parte della missione, terminata il 2 gennaio, si è concretizzata nel far conoscere il made in Italy nei paesi arabi considerati strategici per gli interessi nazionali. La nave ha ospitato gli stand delle aziende sponsor (tra cui Finmeccanica, Fincantieri, Federlegno, ecc.) che potevano essere visitati durante le soste in porto e ci sono stati vari incontri ufficiali tra aziende italiane e autorità locali. Sembra che questi incontri siano stati soddisfacenti a detta delle aziende e i recenti investimenti di alcuni paesi della Penisola Arabica in Italia sono una piacevole conferma.
Oltre a questo sono stati raccolti altri fondi per la successiva missione umanitaria. Nell’ultima tappa di Dubai è stato organizzato un evento sulla Cavour per festeggiare l’ultimo dell’anno: un’ ASTA-lotteria di beneficenza con oggetti preziosi donati da imprese italiane famose in tutto il mondo, come Gucci, Versace, Cavalli, Maserati. Alla presenza di alcune splendide Maserati in mostra sul ponte, accanto a elicotteri e caccia, sono stati raccolti più di 30mila € che sono stati donati a Croce Rossa, Rett Syndrome Reasearch Trust e Anna for Children.
“Con il ricavato compreremo quello che è necessario per il proseguo dell’operazione umanitaria, per far felici tutti i bisognosi che incontreremo”, ha spiegato Mila Brachetti Peretti, ispettrice nazionale del corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa.
“Trovo che la missione della Marina. ha aggiunto – sia intelligentissima. Facciamo del bene al prossimo. Questa è un opera umanitaria fantastica. Le mie infermiere volontarie – ha sottolineato – che sono quindici per ogni turno sono donne che lavorano, che lasciano la famiglia, mariti, figli. Con questa nave siamo già andati ad Haiti e devo dire che l’ospedale è attrezzatissimo. Adesso siamo qui – aggiunge Mila Brachetti Peretti- in ausilio delle Onlus. Ci diamo da fare a costo zero, perché l’infermiera volontaria è realmente volontaria”.
“L’equipaggio- aggiunge il ten. Gentile- si è portato per conto suo tantissimi giochi da regalare ai bambini, e ha continuato a comprane nelle tappe arabe!”. “Nei territori africani – continua Gentile – organizzeremo altri eventi per la raccolta fondi”.
[La seconda parte sarà pubblicata domani, lunedì 24 febbraio]