Relazioni, parole e pensieri!

Gesù ci insegna che tutti i rapporti vanno ben vissuti nella santità!

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La nostra vita è una perenne relazione! Noi uomini non dovremmo dimenticare che ognuno fa parte dell’altro e viceversa; motivo essenziale per offrirsi al prossimo e costruire una comunità migliore. La relazione divina che si compie nel mistero della trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, dovrebbe farci comprendere che la forza dell’uomo sta nell’interazione continua con i fratelli e non certo nella divisione o nell’egoismo. Non sfuggirà a nessuno che lo stesso egoismo non esiste per natura, in quanto ogni essere umano prende sempre qualcosa dall’altro e quindi il suo isolamento è comunque parziale. Si tratta perciò di una pura invenzione dell’uomo, per confondere e intorbidire le acque della comunione tra le persone. La relazione è invece sostanza e forma del nostro stesso essere. Gesù ci insegna che tutti i rapporti vanno ben vissuti nella santità! È santo chi vive una relazione virtuosa con tutti i fratelli, senza isolarsi, ma essendo attivo e partecipe della realtà quotidiana all’interno del proprio spazio sociale. L’altro perciò va sempre  rispettato e in lui va vista l’immagine di Dio, qualsiasi sia la sua condizione:  carcerato, ammalato, peccatore, malfattore, ecc. In esso comunque alberga questa dignità essenziale e fondamentale per ogni uomo.

Un comportamento da veri cristiani sa sempre difendere una siffatta verità, riportando la luce dove si è oscurata la stessa immagine di Dio che è, per costituzione ontologica, in tutti gli esseri umani. Il fratello non può essere perciò insultato, isolato, soppresso, ingiuriato, detestato, allontanato, deriso, derubato, oppresso! Non può neanche essere infangato dalle tante parole cattive che appartengono alla quotidianità. La parola può distruggere in un attimo, quanto si è costruito in un lungo tempo. È capace  inoltre di uccidere, inventare il falso e rovinare la vita di chi subisce tale indirizzo malvagio. I credenti devono invertire questa tendenza pericolosa che inquina la società, consentendo che emerga una parola di pace e di equità. Bisogna saper salvare, redimere, governare gli eventi con parole mosse dallo spirito santo e dall’amore per il prossimo. Ognuno si attrezzi a dire anche una parola cattiva in meno, così come si alleni a bloccare un solo pensiero ritenuto sbagliato. Le parole viaggiano senza interruzione assieme ai pensieri! È più facile, comunque, limitare il danno delle parole verso gli altri, che non il male fatto verso se stessi dai propri pensieri. Sono questi ultimi che creano gli affanni più grandi; che danno vita a facili fantasmi; che proiettano nella nostra mente i film più pericolosi per la serenità personale. Spingono anche vedere le cose che magari non accadranno mai, ma che hanno la forza dirompente di squarciare comunque un cuore, come se tutto fosse realmente avvenuto. La debolezza dell’uomo, senza Dio nel cuore, prende il sopravvento e guida i pensieri umani verso i confini più lontani della nostra mente. Costruisce poi, con struttura ingegneristica, le cose più impensate e capaci di far saltare l’equilibrio di un individuo.

È questa una vera tragedia e chi è solo rischia di essere stritolato! Un dramma che si consolida quando si è certi di far anche propri i pensieri degli altri, aprendo la scena a fantasie pericolose che possono ledere in alcuni casi  la stabilità psichica di un soggetto debole. Dominare le false immaginazioni significa costruire per sé e per gli altri un sicuro perimetro sociale e spirituale. Uno spazio capace di creare sviluppo, armonia collettiva, fiducia nel prossimo, attitudine alla relazione positiva non solo con se stessi e gli altri, ma anche con il cielo! Si diventa così più saggi e la saggezza viene senza sosta da Dio. Se l’uomo comprendesse questo semplice concetto cristiano, potrebbe cambiare il mondo! Penso a donne e uomini politici, economisti,  insegnanti, religiosi, scrittori, giornalisti, sportivi, musicisti, professionisti, imprenditori, semplici lavoratori, disoccupati, giovani, ecc. È chiaro che dobbiamo donarci al Signore, per ricevere la sapienza capace di governare i pensieri e ogni parola, ravvisando nell’altro sempre l’immagine di Dio. Eliminare qualche pensiero negativo aiuta anche a scongiurare possibili malattie che trovano fertile terreno tra le angosce, le ansie, le tensioni nervose, gli squilibri interiori. La parola sia poi breve, diretta, concisa, perché il di più, come ci ripete spesso Papa Francesco, citandoci il vangelo, viene dal maligno e si presta alla mormorazione, malvagità, maldicenza e tentazione. Gesù ci ha portato questa nuova legge chiara che rivoluziona il mondo. Scrive Mons. Costantino Di Bruno: “Questa legge perfetta di libertà, carità, amore universale, fatta anche di rinuncia ad ogni proprio diritto o desiderio, è solo per l’uomo che si lascia quotidianamente fare nuovo da Cristo Gesù, per opera del suo Santo Spirito”. A noi la libertà di farla nostra, per la salvezza dell’umanità.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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