Il quattro febbraio lo scrittore Eugenio Corti si è spento serenamente nella sua casa di Besana Brianza. Ne ha dato la notizia l’inseparabile Vanda, la sposa compagna di una vita.
Per ricordare con profondissimo affetto anche l’amico, stretti vicini alla moglie Vanda, le edizioni Ares hanno pubblicato un quaderno speciale (www.ares.mi.it).
Eugenio Corti era nato il 21 gennaio del 1921, il primo di dieci figli. Durante gli anni di studio al Collegio San Carlo di Milano scoprì la propria vocazione di scrittore.
Decisivo l’incontro con i poemi omerici che orientarono la sua scrittura alla ricerca della verità e della bellezza, come lui stesso ricordava in una delle ultime testimonianza: “Omero trasformava in bellezza tutte le cose di cui parlava. Qualsiasi fosse l’argomento affrontato, anche il dettaglio più nascosto, era segnato dalla bellezza, era come condizionato dalla bellezza. Ero in quel tempo della vita in cui si iniziano a delineare le decisioni fondamentali. Io decisi di scrivere, anche se i miei familiari erano industriali e contavano parecchio su di me.”
Nel giugno del ’42 Corti fu destinato al fronte russo. La successiva ritirata diede origine al diario de “I più non ritornano” (1947): fu il primo scrittore italiano a dare voce a quella tragedia bianca.
Dopo l’8 settembre entrò volontario nei reparti nati per affiancare gli Alleati nella Guerra di liberazione partecipando alla battaglia per lo sfondamento finale della Linea gotica.
Dal dicembre del 1972 Corti si dedicò completamente alla scrittura: per gli undici anni successivi tutte le sue forze furono dedicate alla stesura del suo capolavoro: “Il Cavallo rosso” pubblicato dalle edizioni Ares nel 1983.
Dopo l’uscita del grande romanzo, nasceranno i «racconti per immagini»: “La terra dell’indio” (1998) sulle Riduzioni in Sudamerica, “L’isola del paradiso” (2000), sulla vicenda degli ammutinati del Bounty, e “Catone l’antico” (2005).
I saggi di Eugenio Corti vengono raccolti nel 1996 nel volume Il fumo nel tempio, mentre Il Medioevo e altri racconti (2008) raccoglie tutte le storie brevi.
Oggi le opere di Eugenio Corti sono tradotte in tutto il mondo e la sua fama è particolarmente consolidata in Francia. Etienne de Montety, direttore del “Figarò Litteraire”, ha definito “Il Cavallo rosso” uno dei migliori romanzi europei degli ultimi 25 anni.
La biografia dell’autore del “Cavallo rosso” è stata scritta nel 2002 da Paola Scaglione (“Parole scolpite. I giorni e l’opera di Eugenio Corti”), mentre il volume “Presenza di Eugenio Corti” (2010) raccoglie un’indispensabile rassegna della critica.
Seguono alcuni pareri della critica in merito al libro più noto di Eugenio Corti “Il cavallo Rosso”.
Cesare Cavalleri, direttore di “Studi Cattolici” ha scritto: “Un romanzo che ha il respiro di ‘Guerra e pace’, l’inoppugnabilità del miglior Solgenitzin, la tenerezza ctonia del cinematografico ‘Albero degli zoccoli’”.
Giulio Nascimbeni nella rubrica “Tuttilibri” di Rai 1 ha aggiunto: “Con un respiro assolutamente insolito nella narrativa italiana… Corti ha raccontato non soltanto la propria storia, ma la storia di un’intera generazione… che si è scontrata e incontrata, e ha dovuto lottare contro alcuni dei fenomeni, anche ideologici, più determinanti della nostra storia: il fascismo, il nazismo e il comunismo”.
Luca Doninelli su “Il Giornale” “Un grande artista costituisce sempre, almeno un po’, uno scandalo anche per i suoi, per quelli che la pensano o dovrebbero pensarla come lui. Il motivo sta nella sua stessa originalità di artista, che lo rende un po’ diverso da quello che ci si aspetterebbe. È il caso di Eugenio Corti, senza dubbio il maggior scrittore cattolico vivente”.
Benoit Maubrun su “L’Homme Nouveau” ha commentato: “I libri veramente grandi sono rari. Manifestamente, con ‘Il Cavallo rosso’ dell’italiano Eugenio Corti, ci troviamo di fronte a uno di questi monumenti che segnano un’epoca… Ci si può chiedere: in che consiste il punto di forza e il successo di quest’opera immensa? Troppi sono i suoi pregi perché se ne possa fare un semplice conteggio. Ma uno li riassume tutti: la fedeltà alla verità”.
François Livi, professore alla Sorbona “’Il Cavallo rosso’ lancia una sfida alla cultura dominante e, contro ogni aspettativa, la vince… Romanzo della storia e sulla storia, è al tempo stesso un bellissimo romanzo d’amore, un mirabile affresco della vita in provincia (ma non certo un romanzo provinciale). Questo mondo brulicante di personaggi, di drammi, di grandiose scene collettive – si pensi in particolare alla disfatta delle truppe dell’Asse sul fronte russo – è immerso nella complessa luminosità del vero… Una miniera di pagine da antologia…”.
Peter Miloward, professore della Sophia University di Tokyo, “Qual è il più grande romanzo del Ventesimo secolo? Come al solito differenti persone hanno opinioni differenti. Molti voti sono stati espressi a favore di ‘Ulysses’ di James Joyce… Molti inoltre si sono schierati a favore de ‘Il signore degli anelli’ di Tolkien… Ora io ho un terzo voto da assegnare in favore di un recente romanzo italiano che è stato paragonato in non poche riviste a ‘Guerra e pace’ di Tolstoj… Sto parlando de ‘Il cavallo rosso’ di Eugenio Corti, uscito nel 1983”.
Le Monde ha così salutato la traduzione francese di “Catone l’antico” svolta da Eugenio Corti: “Profondamente cristiano e antifascista, Eugenio Corti è uno dei grandi scrittori italiani d’oggi. ‘Processo e morte di Stalin’, ‘Gli ultimi soldati del Re’, e soprattutto ‘Il cavallo rosso’, sono capolavori. Con ‘Catone l’antico’, presenta un affresco storico e morale il cui rigore è pari solo al piacere che si prova nel leggerlo. Un romanzo inclassificabile, che ci offre le chiavi per la nostra epoca”.
Tutte le opere di Eugenio Corti sono state pubblicate dalle edizioni Ares e si trovano alla pagina: http://www.ares.mi.it/index.php?pagina=categoria_libri&t=cat&i=6&c=300