Istintivamente mi sento libero di chiedere una mano a chiunque mi si presenta come amico. Anche se non c’è una motivazione concreta, nel cuore tengo comunque in serbo questa ricca opportunità: poter chiedere una mano sempre e ogni volta mi si presentasse l’occasione.
Questa mattina avevo proprio bisogno di Giacomo. Lo cerco con la certezza che in “quattro e quattr’otto” – amici come siamo – mi avrebbe risolto il problema. Dopo averlo cercato e aspettato a lungo, mi arriva proprio da lui una telefonata, prima che gli chiedessi il favore: “Mi trovo con la macchina in panne. …ti chiedo cinque minuti di tempo; mi puoi dare una mano? puoi venirmi a prendere?”.
L’attenzione che avevo fissata su di me, l’ho immediatamente orientata verso di lui. Ho subito deposto la fretta interessata alla soluzione immediata del mio problema per indossare l’atteggiamento migliore di chi, anziché domandare, deve dare una mano. E’ strano, ma è frequente…veder risolversi il proprio problema mentre dai la precedenza alla soluzione dei problemi degli altri. Infatti mi sono precipitato a “rimorchiarlo”.
Abbiamo preso la via di casa. In quei cinque minuti, Giacomo, seduto sul sedile posteriore, esperto telematico com’è, mi ha dato una mano: ha risolto il “serio” problema del mio cellulare.
Mi sembra che ogni prossimo mi ricordi e mi dica: “dai una mano se vuoi avere una mano”.
Ciao da p. Andrea
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