Il Concordato: un esempio di collaborazione tra Chiesa e Stato

Il segretario generale della CEI, monsignor Nunzio Galantino spiega i benefici e i meriti del Concordato tra Santa Sede e Stato Italiano, alla luce di quanto aveva scritto il beato Antonio Rosmini nel libro “Le cinque piaghe della Chiesa”

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Lo ha detto il Vescovo Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI a conclusione della sua relazione al Convegno A trent’anni dal nuovo Concordato 1984-2014 che si è svolto oggi nel Palazzo Giustiniani a Roma. 

In questo contesto monsignor Galantino ha sottolineato che nella ricerca di soluzione per i grandi problemi, la Conferenza episcopale “si propone come figura concreta dell’unità della Chiesa, che concorre, a suo modo, a far crescere quella del popolo italiano, nel rispetto delle legittime diversità ed autonomie”.

In merito al rapporto Chiesa-beni materiali, il Segretario della CEI ha invitato alla lettura della quinta de Le cinque piaghe della santa Chiesa, libro scritto dal beato Antonio Rosmini.

Secondo monsignor Galantino il tema dell’amministrazione dei beni temporali riveste una grande importanza in ottica ecclesiale, perché tali beni servono la comunione e la missione che la Chiesa svolge nel mondo.

La Chiesa è anche e soprattutto una realtà sociale e per questo vive intensamente nella realtà anche materiale, per questo motivo “la gestione dei beni temporali – ha ribadito – deve esprimere e servire quella comunione nella quale è costituito l’unico popolo di Dio”.

Il Segretario della CEI ha fatto riferimento al Concilio Vaticano II, in cui si ribadisce che “da amministratori di beni donati dalla grazia di Dio attraverso la generosità dei fedeli siamo chiamati a condividerli con tutti, a servizio dei fratelli nell’unica comunione della Chiesa”.

Nella Chiesa primitiva – ha ricordato il presule – l’attività di raccolta e di distribuzione dei beni a favore dei bisognosi era interamente motivata dalla comunione che si andava sviluppando attorno agli apostoli e alla loro testimonianza. 

Per questo motivo “la condivisione diventava lo stile di vita della comunità cristiana come manifestazione visibile di quella unità profonda di spirito conseguita grazie all’unica fede e alla medesima carità”.

“Ed è sulla base di questo inizio – ha aggiunto monsignor Galantino – che il Concilio e il Codice di Diritto Canonico affermano chiaramente l’importanza del ruolo svolto dalle Conferenze episcopali, riconoscendone il molteplice e fecondo contributo affinché il senso di collegialità si realizzi concretamente”.

In questo contesto, monsignor Galantino  ha indicato “l’Accordo concordatario del 1984 come un “ponte” per il concreto dispiegarsi dei rapporti fra Stato e Chiesa”.

Una regolamentazione bilateralmente concordata che, riconosce e valorizza il ruolo e il contributo specifico degli enti della Chiesa nello Stato sociale, in ambiti decisivi come ad esempio quello dell’educazione, della sanità, dell’assistenza agli ultimi.

Per il Segretario della CEI analoghe considerazioni possono valere anche per la materia del sostentamento del clero, tenuto conto in particolare “del valore sociale delle molteplici attività svolte dai nostri sacerdoti e dalle ricadute che essa comporta sull’utilizzazione delle risorse devolute dai contribuenti mediante la scelta dell’8 per mille”.

Importate rilevare che in materia di beni ecclesiastici e di sostentamento del clero, la Conferenza episcopale italiana provveduto a determinare annualmente le destinazioni della parte dell’8 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche assegnata alla Chiesa cattolica dalla scelta dei contribuenti (art. 41), a trasmettere annualmente all’autorità statale un rendiconto sull’utilizzazione delle somme ricevute a tale titolo nonché delle offerte in favore dell’Istituto centrale deducibili dal reddito imponibile.

“La valorizzazione della Conferenza episcopale italiana nel quadro del dialogo e della collaborazione tra Stato e Chiesa cattolica – ha concluso monsignor Galantino – si è dimostrata una felice intuizione, e potrà portare un molteplice e fecondo contributo affinché si realizzi concretamente il senso di collegialità che deve sempre animare lo stile e l’azione delle nostre Chiese”.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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