Pubblichiamo la meditazione di monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata di domenica 2 febbraio del programma di informazione religiosa “Ascolta si fa sera” di Rai Radio 1.
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Già altre volte abbiamo parlato della prudenza nei giudizi, soprattutto quando si tratta del nostro prossimo.
Il breve aneddoto, che adesso vi racconto, si riferisce proprio a questo.
Un uomo aveva quattro figli. Desiderava che i suoi figli imparassero a non giudicare le persone e le cose troppo in fretta. Per questo, invitò ognuno di loro a fare un viaggio, per osservare bene un albero, che era piantato in un luogo lontano.
Il primo figlio andò a vedere l’albero in inverno, il secondo in primavera, il terzo in estate e il quarto in autunno.
Quando l’ultimo figlio rientrò, il padre li riunì tutti e quattro, e chiese loro di descrivere quello che avevano visto.
Il primo figlio disse che l’albero era brutto, spoglio, storto e piegato.
Il secondo figlio disse, invece, che l’albero era ricoperto di gemme verdi.
Il terzo figlio era in disaccordo: disse che l’albero era coperto di fiori, che avevano un profumo molto dolce, ed erano così belli, da fargli dire che erano la cosa più bella che avesse mai visto.
Il quarto figlio era in disaccordo con gli altri tre. Disse che l’albero era carico di frutti, di vita e di promesse.
L’uomo, allora, spiegò ai suoi figli che tutte le risposte erano esatte, perché ognuno di loro aveva visto solo una stagione di vita dell’albero…
Il papà aggiunse che non si può giudicare un albero, o una persona, per una sola stagione, e che la loro essenza, il piacere, l’allegria e l’amore, che vengono da quella vita, si possono misurare solo alla fine, quando tutte le stagioni sono complete.
“Se rinunci all’inverno” – così concluse questo buon educatore – “perderai la promessa della primavera, la ricchezza dell’estate, la bellezza dell’autunno… Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo”.
Facciamo così anche noi: quando guardiamo alle persone, lasciamo sempre aperta la porta della speranza! La spina di oggi sarà il fiore di domani.
+ Enrico dal Covolo