CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 22 gennaio 2011 (ZENIT.org) – La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è stata al centro dell’Angelus di questa mattina. Papa Benedetto XVI ha esordito ricordando il motto della Settimana, estratto da una frase di San Paolo: Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo nostro Signore (cfr 1 Cor 15,51-58).
“Siamo chiamati a contemplare la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, cioè la sua risurrezione, come un evento che trasforma radicalmente quanti credono in Lui e apre loro l’accesso ad una vita incorruttibile e immortale”, ha spiegato il Santo Padre.
I sussidi per la Settimana di preghiera sono stati preparati da un gruppo polacco. A questo proposito il Papa ha ricordato la “lunga storia di lotte coraggiose” che ha caratterizzato la storia della Polonia, paese che, in più circostanze, ha “dato prova di grande determinazione, animata dalla fede”.
Merito del popolo polacco è stato quello di aver intuito una “dimensione spirituale” nel loro desiderio di libertà comprendendo che “la vera vittoria può giungere solo se accompagnata da una profonda trasformazione interiore”.
Il raggiungimento dell’unità di tutti i cristiani può avvenire “se ci lasciamo trasformare ad immagine di Cristo”, la cui “vita nuova” è la “vera vittoria”. Consapevoli della propria debolezza, i credenti accoglieranno questa unità come un “dono” che, come sottolineava il Beato Giovanni Paolo II, “diventa anche un impegno”.
“Il tempo che dedicheremo alla preghiera per la piena comunione dei discepoli di Cristo ci permetterà di comprendere più profondamente come saremo trasformati dalla sua vittoria, dalla potenza della sua risurrezione”, ha proseguito il Santo Padre.
Prima di passare alla recita dell’Angelus, Benedetto XVI ha dato appuntamento a mercoledì prossimo per la solenne celebrazione dei Vespri della Festa della Conversione di San Paolo, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, alla quale saranno presenti anche i rappresentanti delle altre Chiese e Comunità cristiane. Si tratterà del momento conclusivo della Settimana di preghiera.
Dopo l’Angelus, il Papa ha ricordato che in vari paesi dell’Estremo Oriente si celebra il capodanno lunare. “Nella presente situazione mondiale di crisi economico-sociale auguro a tutti quei popoli che il nuovo anno sia concretamente segnato dalla giustizia e dalla pace, porti sollievo a chi soffre, e che specialmente i giovani, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possano offrire una nuova speranza al mondo”, ha auspicato il Santo Padre.