Francia: VIII Marcia per la Vita

L’appuntamento è oggi, domenica 22 gennaio, a Parigi

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di Anita Bourdin

ROMA, domenica, 22 gennaio (ZENIT.org).– Numerosi cittadini francesi e delegazioni provenienti dall’Europa e dall’Africa, che hanno risposto all’appello del collettivo En marche pour la vie*, parteciperanno oggi, domenica 22 gennaio, nella capitale francese all’VIII grande Marcia nazionale per il rispetto per la Vita umana. L’appuntamento è alle ore 14.30, nella centralissima Place de la République. Il corteo finisce nella Place de l’Opéra.

Il collettivo raggruppa una quindicina di associazioni francesi di aiuto alle madri in difficoltà e di tutela della vita umana in tutte le sue fasi. Si tratta – così dicono gli organizzatori – di promuovere a tutti i livelli decisionali il rispetto per la vita umana, dal concepimento alla morte naturale. In quest’anno elettorale, una degli obiettivi della Marcia, alla quale parteciperanno anche movimenti che non fanno parte del collettivo, è di lanciare un segnale alla classe politica.

Appuntamenti elettorali

La Marcia si svolge infatti alla vigilia di una serie di scadenze elettorali decisive. Per questo motivo, gli organizzatori hanno escogitato il seguente slogan: «Nel 2012, io cammino e voto per la sua vita».

Scuotere la coscienza dei politici sarà il primo obiettivo del gruppo Etudiants pro-vie**. «Gli Studenti pro-vita, un movimento umanistico che riunisce giovani provenienti da tutte le culture e religioni impegnati nella difesa della dignità della persona umana, partecipano attivamente all’organizzazione dell’VIII Marcia per il rispetto della Vita», spiega a ZENIT il loro presidente, Benjamin Izarn.

«All’alba delle elezioni presidenziali e legislative francesi – ha proseguito Izarn -, questa manifestazione ha come obiettivo svegliare le coscienze dei cittadini e mostrare ai candidati che il loro impegno a favore dei più fragili determineranno il nostro voto» .

«Vogliamo ottenere lo sviluppo di una politica di accoglienza della Vita audace di fronte ai 220 000 aborti eseguiti ogni anno in Francia. Questa manifestazione è un raduno indispensabile e di solidarietà per far sentire la voce dei più fragili, poco prima delle elezioni del 2012», così ha concluso.

«Le scadenze politiche del 2012 in Francia danno l’occasione per prendere la parola sulla sfida del rispetto della vita», sostiene la Fondation Jérôme Lejeune. «La situazione si è ancora aggravata dopo la revisione della legge di bioetica nel 2011. Queste sono le principali ragioni per le quali Jean-Marie Le Méné (presidente della fondazione, ndr) ha accettato di prendere la parola in occasione dell’evento di domenica».

Per un risveglio delle coscienze

Gli obiettivi della Marcia sono quattro: suscitare un «risveglio delle coscienze» riguardo alle offese contro la vita umana, contribuire a «ripristinare una maternità e una paternità libere e responsabili», favorire lo «sviluppo di una politica familiare a servizio della famiglia e della vita» e porre fine «alle offese del governo contro la vita umana».

«Svegliare le coscienze sulla realtà dell’aborto» significa che «il nascituro non è un mucchio di cellule, ma un essere umano su cui nessuno dovrebbe avere il diritto di morte!», ribadiscono gli organizzatori.

«Ripristinare una maternità e una paternità libere e responsabili» significa secondo gli organizzatori «ripristinare la libertà della donna rinchiusa sola nel dolore dell’aborto ed isolata da ogni forma d’amore permetterà di restaurare la responsabilità dell’uomo, di dare a tutti un posto in una società rispettosa della morale naturale, di promuovere la costruzione e lo sviluppo della famiglia e di restaurare la dignità di ogni persona umana dal concepimento alla morte naturale».

Per «sviluppare una politica della famiglia al servizio della famiglia e della vita», chiedono di «ripristinare la solidarietà tra i cittadini e tra le generazioni». «Il rispetto della dignità di ogni persona umana considerata singolarmente, ristabilire la società sulla sua struttura natura che è la famiglia, ritessendo le file di una solidarietà tra le persone».

«Trentasette anni dopo la legge sull’aborto del 1975, i numeri sono opprimenti! Con più di 220.000 aborti all’anno, un bambino su cinque viene soppresso nel grembo materno», così ricordano gli organizzatori.

[Traduzione a cura di Paul De Maeyer]

* http://enmarchepourlavie.fr/
** http://etudiantsprovie.com/

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ZENIT Staff

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