Raccontare Gesù sulle orme di Don Bosco

La celebrazione della 25ª Giornata Missionaria Salesiana

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di Eugenio Fizzotti

ROMA, martedì, 17 gennaio 2012 (ZENIT.org).- «La proclamazione di Gesù Cristo può essere attuata in modo molto efficace mediante la narrazione della sua vicenda terrena, come fa il Vangelo». È questo il punto di partenza, tratto dal n. 20 dell’Esortazione post-sinodale “Ecclesia in Asia” di Giovanni Paolo II, del messaggio che Don Klement Vaclav, consigliere generale per le Missioni salesiane, ha inviato a tutti i confratelli del mondo in vista della Giornata Missionaria Salesiana 2012 per la quale non c’è una data fissa ma la scelta viene fatta da ciascuna Ispettoria in base alle proprie attività, soprattutto perché non si tratta di un evento isolato né di un’attività occasionale ma di un itinerario educativo e pastorale di alcune settimane, o di diverse iniziative lungo l’anno, di cui la Giornata costituisce il punto culminante.

Gradevole e attuale è l’invito «a essere discepoli di Cristo, evangelizzati, prima di diventare apostoli, evangelizzatori e a continuare la narrazione della presenza missionaria nella Congregazione che è situata nel cuore della missione della Chiesa».

Inserita nel cuore della Chiesa universale la 25ª Giornata Missionaria Salesiana, Don Klement Vaclav, «è un’opportunità di crescere sulle orme di Don Bosco Santo – educatore, pastore, comunicatore e missionario, e di raccontare Gesù ai giovani negli incontri educativi, nelle piccole comunità cristiane, attraverso la radio, la TV, via Internet, nelle reti sociali o tramite i blog, attraverso il teatro o la musica. La creatività dei grandi missionari ci mostra tutti i modi tipicamente salesiani per comunicare la fede tra i non cristiani. Le giovani Chiese dell’Asia, molte con una storia di appena alcuni decenni di prima evangelizzazione, ci ispirano con la loro dinamicità nel raccontare Gesù».

Tenendo presente che a livello mondialesi stanno preparando a celebrare il bicentenario della nascita di Don Bosco (16 agosto 1815) i Salesiani stanno avvertendo la chiamata a «riscoprire le sue grandi ispirazioni, le sue profonde motivazioni, le sue scelte coraggiose e soprattutto il suo spirito missionario. E così ravvivare e mantenere vivo il fuoco missionario che è una dimensione essenziale della vocazione salesiana».

Con estremo realismo il Consigliere per le Missioni riconosce che, essendo in un tempo in cui «ci sono grandi bisogni ma una scarsità numerica dei Salesiani» c’è il rischio reale che «i confratelli o una Ispettoria si chiudano dentro il proprio territorio perché guardare oltre, con un senso missionario, richiederebbe una nuova forza che non si ha. Ma il chiudersi, di conseguenza, spegne anche lo zelo apostolico e l’entusiasmo per la vita salesiana che viene notato dai giovani, soprattutto quelli che fanno il discernimento vocazionale con noi».

Ecco perché a partire dal 1988, quando fu celebrato il primo centenario della morte di Don Bosco, «ogni anno un tema missionario è proposto a tutta la Congregazione, in modo che tutte le comunità salesiane possano conoscere una realtà missionaria di uno specifico continente e così aprire gli occhi alle nuove realtà missionarie, superare ogni tentazione di chiudersi dentro il proprio territorio e ricordare il respiro universale del carisma salesiano e viverlo pienamente inseriti nel cuore della Chiesa universale».

La celebrazione della Giornata Missionaria Salesiana è allora un momento forte nell’animazione missionaria dei Salesiani nelle Ispettorie e nelle case, di quelli che frequentano le loro scuole, i centri di formazione professionale, le parrocchie, gli oratori, i gruppi giovanili, e dei membri della Famiglia Salesiana (cooperatori, ex allievi, Figlie di Maria Ausiliatrice, altre comunità religiose femminili fondate da salesiani), per riscoprire l’entusiasmo missionario di Don Bosco e la vitalità dinamica del carisma Salesiano!

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ZENIT Staff

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