Che Dio ci aiuti!

Grande successo del serial tv con suor Angela

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di Franco Olearo

ROMA, sabato, 14 gennaio 2012 (ZENIT.org).-Suor Angela dimora nel convento degli Angeli a Modena, che rischia di chiudere per mancanza di vocazioni. L’unica soluzione è trasformare un’ala in un convitto studentesco femminile. Il convento si anima presto della presenza di Giulia, una ragazza madre, Azzurra, fanatica per la moda, mandata lì da suo padre perché non ha tempo di occuparsi di lei e Margherita, abituata da troppo tempo alle coccole dalla madre per abituarsi a vivere fuori casa. Come se non bastasse arriva anche un uomo, l’ispettore Marco Ferrari dal momento che la sua casa si è allagata…

La protagonista Suor Angela mostra di avere una fede matura nonostante le sue umane debolezze, dona speranza e fiducia in chi le sta vicino e ha un rapporto confidenziale e “dialettico” con l’Altissimo.

Ben riuscita la figura della suora protagonista; le puntate si sviluppano con allegria frizzante grazie alle scombiante giovani frequentatrici del convitto studentesco femminile. Alcuni personaggi sono solo abbozzati (sopratutto quelli maschili) e avrebbero bisogno di un maggior approfondimento

Non si fa a tempo a vedere  l’ultima puntata di Don Matteo l’8 dicembre che ecco, dal 15, è partita Che Dio ci aiuti e parte subito bene con circa 7 milioni di spettatori (Don Matteo 8 ha oscillato fra i 5 e gli 8 milioni).

Chi è in attesa di Don Matteo 9 (già previsto) ha molti motivi per seguire questo nuovo serial prodotto dalla Lux Vide per Rai Fiction, che mostra, nei confronti del primo, molte somiglianze ma anche significative novità.

La struttura portante di ogni puntata è molto simile:  si inizia con la scoperta di un omicidio e mentre i Carabinieri (Don Matteo) o la polizia (Che Dio ci aiuti) indagano, il protagonista (ora è suor Angela) che sa a leggere nei cuori e sa cogliere i rapporti veri fra le persone, risulta determinante per la soluzione del caso e, particolare non trascurabile, alla conclusione dell’episodio è in grado di riportare la pace nella comunità che da quell’evento è stata ferita.

I personaggi di entrambi i lavori possono venir  raggruppati in tre categorie: le persone che sono coinvolte nel fatto delittuoso e che vivono per il tempo della puntata; il protagonista, un uomo/una donna di fede ed infine un gruppo di personaggi che potremmo definire intermedi le cui vicende si sviluppano lungo tutte le puntate della stagione.

E’ su queste due ultime tipologie che si concentrano le maggiori novità, oltre al cambiamento di location, dalle stradine di Gubbio a una vera e propria città come Modena.

Don Matteo è un sacerdote a tutto tondo, esprime pienamente il suo essere per il mondo ma non del mondo; non conta la sua vita privata, ciò che personalmente può provare (nell’ottava serie abbiamo comunque scoperto che è molto bravo a giocare a biliardo, forse un retaggio giovanile) ma si sente interamente dedito al bene del suo prossimo. Parla poco ma scruta con i suoi occhi profondi il suo interlocutore, che spesso finisce per confidarsi e confessare quando è colpevole.

Suor Angela è stata disegnata in modo diverso: ha una fede sincera e fiducia di fondo in ogni essere umano ma questa volta veniamo a conoscenza delle sue debolezze umane (non le è congeniale alzarsi presto, secondo le esigenze del convento) ed ha un passato burrascoso (è stata perfino in carcere). Si reca spesso in cappella dove intrattiene un colloquio con il Divino Interlocutore (che però non risponde, a differenza di quanto accadeva nei film di Don Camillo e Peppone).

La sua fede la pone accanto, con particolare sensibilità,  alla persona che soffre o che ha bisogno di aiuto ma vi sono anche sequenze dove si parla esplicitamente di fede e  lei svolge del vero e proprio apostolato. Elena Sofia Ricci rende molto bene il personaggio.

L’atteggiamento di suor Angela nei confronti  del caso poliziesco di turno è molto diverso rispetto a Don Matteo, sempre rispettoso del lavoro delle forze dell’ordine: lei si sente particolarmente coinvolta e autogiustificandosi con un “in fondo lo faccio a fin di bene”, mente spesso, sottrae temporaneamente carte di identità e portafogli o addirittura fa incursioni in  case private. Fatto ancora più sconcertante, cerca di rimediare recitando molteplici Pater Noster, ben sapendo che ciò che ha fatto lo rifarà di nuovo.

Ma è nel confronto con i “personaggi intermedi” che  si notano le maggiori differenze.

In Don Matteo 8 non è stato difficile appassionarsi alla storia dei promessi sposi Giulio e Patrizia: un amore sottoposto a molteplici sfide, dal desiderio di affermazione professionale di lei all’incapacità di Giulio di considerarla ormai una donna matura. Il tutto sotto lo sguardo vigile del padre di lei (interpretato da un ottimo Nino Frassica), combattuto fra il desiderio di vederla felice e l’istinto protettivo di un padre che la considera ancora troppo giovane.

Suor Angela ha aperto un’ala del convento a convitto universitario per ragazze ed è da questa svariata umanità che si incrociano storie e avvenimenti il più delle volte divertenti. Fatta eccezione per la figura di Giulia, la ragazza madre  che è riuscita a organizzarsi una vita autonoma con sua figlia Cecilia, le altre ragazze hanno  caratterizzazioni decisamente sopra le righe (probabile influenza di Tutti pazzi per amore?) e se Azzurra è esageratamente “in”, sempre preoccupata di essere alla moda e di frequentare le persone giuste, Margherita è assillante con il suo desiderio di recuperare, a spese di suor Angela, le attenzioni premurose che le concedeva sua madre. L’ispettore Marco Ferrari è un personaggio ancora nel limbo e per il momento si limita a fare da spalla alle battute di suor Angela mentre appena abbozzati sono i suoi colleghi di ufficio; non possono reggere il confronto con la ricchezza del personaggio interpretato da Nino Frassica.

Complessivamente ci si diverte ad ogni puntata, si affrontano in modo esplicito temi di fede, l’allegra brigata del convitto dà un piglio giovanile alla serie ma un numero non piccolo di personaggi attende ancora di esser messo a fuoco.

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Titolo Originale: Che Dio ci aiuti

Paese: ITALIA

Anno: 2011

Regia: Francesco Vicario

Sceneggiatura: soggetto di Elena Bucaccio

Produzione: Lux Vide per Rai Fiction

Durata: Dal 15 dicembre 2011 su Rai Uno per 16 puntate

Interpreti: Elena Sofia Ricci, Massimo Poggio, Serena Rossi, Francesca Chillemi, Miriam Dalmazio

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it

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ZENIT Staff

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