Salgono a 179 gli stati in relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede

La Malaysia è l’ultimo paese ad aver stretto accordi con il Vaticano

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 10 gennaio 2011 (ZENIT.org) – Con l’apertura delle relazioni diplomatiche con la Malaysia, diventano 179 gli stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede. Lo riferisce una nota della Sala Stampa Vaticana che riassume i momenti salienti dell’attività diplomatiche della Santa Sede per l’anno 2011.

Ai 179 stati elencati, vanno aggiunti l’Unione Europea ed il Sovrano Militare Ordine di Malta e una Missione a carattere speciale: l’Ufficio dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).

Per quanto riguarda le Organizzazioni Internazionali, la Santa Sede è presente all’ONU in qualità di “Stato osservatore”; è, inoltre, Membro di 7 Organizzazioni o Agenzie del sistema ONU, Osservatore in altre 8 e Membro o Osservatore in 5 Organizzazioni regionali.

Restando nell’ambito delle Organizzazioni e Organismi Intergovernativi e Programmi Internazionali ai quali partecipa la Santa Sede, va rilevato che il 5 dicembre 2011, a Ginevra, il Consiglio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (O.I.M.) ha approvato lo status di Membro per la Santa Sede.

Il 18 giugno 2011, dopo l’accettazione da parte dei Paesi Membri, il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico presso l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (A.S.E.A.N.) S.E. Mons. Leopoldo Girelli, Arcivescovo titolare di Capri, Nunzio Apostolico a Singapore ed in Timor Orientale, Delegato Apostolico in Malaysia e in Brunei e Rappresentante Pontificio non-residente per il Vietnam.

Nel corso del 2011 è stato firmato il 29 aprile a Baku un Accordo fra la Santa Sede e la Repubblica di Azerbaigian, che regola i rapporti giuridici fra la Chiesa cattolica e lo Stato.

Lo scambio degli Strumenti di ratifica di tale è Accordo è avvenuto in Vaticano il 6 luglio.

L’accordo – in lingua inglese e in lingua azera, garantisce, fra l’altro, la libertà di professare e di praticare pubblicamente la religione cattolica, così come il diritto della Chiesa cattolica di organizzarsi e di esercitare la propria missione in conformità con la legislazione ecclesiastica. Inoltre, riconosce e registra la personalità giuridica della Chiesa cattolica e di tutte le sue istituzioni e assicura la libera comunicazione tra la locale comunità cattolica e la Santa Sede, nonché l’accesso ai mezzi di comunicazione sociale e la libera scelta, da parte della Santa Sede, di un Ordinario, quale responsabile della circoscrizione ecclesiastica. Infine, regola la concessione dei permessi di residenza e di lavoro per il personale ecclesiastico.

Il 24 giugno è stato firmato in Vaticano un Accordo di Base tra la Santa Sede e il Montenegro, con cui vengono confermati principi e definite disposizioni circa questioni di interesse comune. In particolare, vengono regolate la posizione giuridica della Chiesa cattolica nell’ambito civile, la libertà e indipendenza nell’attività apostolica e nella regolazione delle materie di competenza specifica e la libertà di culto e di azione nei campi culturale, educativo, pastorale e caritativo. Il testo riguarda, inoltre, la gestione dei Seminari, come anche l’assistenza spirituale alle Forze Armate, nelle prigioni e negli ospedali. L’Accordo entrerà in vigore con lo scambio degli strumenti di ratifica.

Il 7 dicembre infine, a Maputo è stato sottoscritto un Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Mozambico. L’Accordo, il primo di questo genere firmato da un Paese dell’Africa Australe, consolida i vincoli di amicizia e di collaborazione esistenti tra le due Parti. Esso si compone di un Preambolo e di ventitré Articoli, che regolano vari ambiti, tra i quali lo statuto giuridico della Chiesa cattolica in Mozambico, il riconoscimento dei titoli di studio e del matrimonio canonico e il regime fiscale. L’Accordo entrerà in vigore con lo scambio degli strumenti di ratifica.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione