di don Mariusz Frukacz
CRACOVIA, sabato, 7 gennaio 2012 (ZENIT.org) – 2012. Catastrofismo e fine dei tempi è il titolo del saggio di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari, recentemente tradotto in lingua polacca presso la Casa Editrice San Stanislao di Cracovia, con il titolo 2012. Katastrofizm i koniec czasów.
Gli autori presentano la complessa problematica della fine dei tempi e del catastrofismo, anche dal punto di vista cristiano. Riccardo Cascioli, giornalista di Avvenire e direttore dell’agenzia Sviluppo e Popolazione (Svipop) e la Bussola Quotidiana, e Antonio Gaspari, direttore di Zenit e coordinatore scientifico del master di Scienze Ambientali dell’Università Europea di Roma, non credono che il 21 dicembre 2012 rappresenti una inevitabile scadenza oltre la quale l’umanità non potrà tornare indietro.
Il 21 dicembre prossimo è ormai visto da molti come una data di non ritorno. Tuttavia, secondo gli autori di questo interessante libro non bisogna avere paura che il pianeta possa essere colpito da un asteroide gigante o che la terra smetta di girare o che si verifichi un’inversione magnetica con relativi drammatici cambiamenti climatici. Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari confrontano nel loro libro alcune predizioni del popolo Maya e la visione catastrofica del mondo.
Poi confrontano con chiarezza scientifica, le ideologie della fine dei tempi.Cascioli e Gaspari espongono con chiarezza le radici culturali del catastrofismo ma anche la radice religiosa, rinvenuta nel protestantesimo che ha introdotto nella società una visione negativa e pessimistica dell’uomo. Cascioli e Gaspari fanno le pulci alle nuove ‘teorie’ catastrofiste smontando con dati scientifici reali tutte le grandi angosce d’inizio millennio.
Dalla lettura di 2012. Catastrofismo e fine dei tempi, si comprende che quello della fine del mondo è un argomento vecchio quanto il mondo stesso, una tesi che periodicamente ritorna in auge e che non ha alcun serio riscontro scientifico. Secondo gli autori il catastrofismo è la vera malattia e fobia del terzo millennio. Per Cascioli e Gaspari il catastrofismo del terzo millennio crea la “fabbrica delle paure”. L’antidoto è il ritorno all’esperienza cristiana, il lavoro di tutti per costruire un mondo migliore, più degno dell’uomo.
Il libro è ben documentato e può servire per la conoscenza realistica del nostro tempo. E ci aiuta rileggere i famosi “segni dei tempi”, a tornare all’esperienza cristiana, prendendo le distanze dall’atteggiamento catastrofista diffuso tra i media di tutto il mondo, compresa la cattolicissima Polonia.