Il Meeting di Rimini 2011 si conclude con quasi 800mila presenze

“La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito” sarà il tema dell’edizione 2012

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di Luca Marcolivio

RIMINI, domenica, 28 agosto 2011 (ZENIT.org) – 113 incontri, 321 relatori, 10 mostre, 26 spettacoli, grazie al contributo di quasi 4000 volontari (di cui 140 stranieri). Con il risultato di quasi 800mila visitatori di 38 nazionalità diverse. Sono i numeri dell’ultima edizione del Meeting dell’amicizia tra i Popoli, conclusasi questo sabato a Rimini sul tema “E l’esistenza diventa un’immensa certezza”.

Il Meeting è stato aperto dal messaggio di Papa Benedetto XVI ai partecipanti, in cui il Santo Padre ha ricordato che “l’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destino”.

All’inaugurazione dell’evento, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato la necessità di incoraggiare i giovani “a parlare il linguaggio della verità”, anche in tempi di crisi.

“Portate nel tempo dell’incertezza il vostro anelito di certezza”, ha esortato il Capo dello Stato. “È per tutto questo che rappresentate una risorsa umana per il nostro Paese. Fatela valere ancora di più: è il mio augurio e il mio incitamento”.

Così si è espressa la presidente del Meeting di Rimini, Emilia Guarnieri, nella conferenza stampa finale: “Raccontando la storia del nostro Paese (in particolare nella mostra 150 anni di sussidiarietà, ndr), interrogandoci sulla crisi e sulla situazione internazionale, affondando lo sguardo nella cultura del passato e in quella del nostro tempo, abbiamo visto qualcosa accadere davanti ai nostri occhi: cioè che l’esistenza diventa un’enorme certezza”.

“Abbiamo incontrato persone giunte da ogni parte del mondo – ha aggiunto – per raccontare la propria esperienza, le quali, per una certezza vivente nella loro esistenza, possono guardare in modo diverso situazioni di crisi e affrontarle con una positività sorprendente”.

Guarnieri ha quindi citato alcuni dei numerosi ospiti di ogni provenienza geografica, culturale e religiosa, tutti testimoni “dell’amicizia tra i popoli”: il Cardinale Antonios Naguib, il Vescovo Armiah, il rettore di Al Azhar Usamah Elabed e “compagni di viaggio” ormai storici del Meeting come Farouq Wael, Joseph Weiler, Andrew Davidson, John Milibank.

Il Meeting di Rimini si è confermato luogo privilegiato di dialogo interreligioso, come testimonia l’intervento alla manifestazione di Abdel Fattah Hassan, traduttore in arabo de “Il rischio educativo” di don Giussani.

La prolusione del professor Costantino Esposito, che ha sviluppato a livello filosofico il tema del Meeting, è stata salutata da Emilia Guarnieri come una risposta al “facile ma illusorio conforto da una parte del naturalismo, secondo il quale tutto sarebbe spiegabile ‘in base a determinati fattori e meccanismi fisico-chimici e neuronali’, dall’altra del relativismo culturale”.

Guarnieri ha poi citato la presenza di tanti cattolici – laici ed ecclesiali – al Meeting: tra gli altri, il filosofo Fabrice Hadjadj, i Cardinali Dionigi Tettamanzi e Robert Sarah e il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa.

Tutti costoro hanno dato una testimonianza forte della loro esperienza concreta di Cristo nel mondo, coerentemente con quanto è stato fatto con la mostra “Con gli occhi degli apostoli”, ricostruzione realistica dell’inizio della predicazione di Gesù a Cafarnao.

Gli imprenditori e gli uomini politici intervenuti al Meeting, ha proseguito Guarnieri, “si sono trovati di fronte a un popolo ancora una volta di ‘uomini senza patria’, cioè liberi, un popolo che dice all’Italia che questo Paese non è qualcosa che nasce dall’alto, nei grandi pensatoi internazionali finanziari, ma nasce dalla creatività figlia di una posizione umana generatrice di uomini capaci di desiderio, realismo e ideale, unica soluzione per evitare di diventare un Paese per vecchi”.

“Persone certe di una cosa sola, essenziale, cara ad ognuno: la propria esperienza di uomini veri, certi e perciò irriducibili a qualsiasi tipo di potere, perché riconoscono che le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo. L’uomo, infatti, non è artefice di se stesso ma segnato da qualcosa d’Altro”, ha concluso Guarnieri.

Al termine della conferenza stampa è stata annunciata Tokyo come sede del prossimo Meeting internazionale (27-31 ottobre 2011), mentre il tema della prossima edizione riminese (19-25 agosto 2012) sarà “La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”.

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ZENIT Staff

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