di Patricia Navas
MADRID, giovedì, 25 agosto 2011 (ZENIT.org).- Migliaia di giovani hanno espresso pubblicamente questo lunedì la propria disposizione a consacrarsi a Cristo nel sacerdozio o nella vita religiosa, durante un incontro vocazionale del Cammino Neocatecumenale celebrato in Plaza de Cibeles a Madrid.
Rispondevano all’invito dell’iniziatore del Cammino, Kiko Argüello, che nel momento culminante dell’incontro ha lanciato ai presenti l’invito a donare la propria vita a Cristo.
Argüello ha quindi sottolineato la necessità di vocazioni per evangelizzare il continente asiatico: “Bisogna preparare 20.000 sacerdoti per la Cina! Dobbiamo rievangelizzare l’Europa e bisogna evangelizzare l’Asia”.
Musica e parole
L’incontro si è svolto il giorno dopo la chiusura della GMG a Madrid, alla quale tra i 150.000 e i 200.000 giovani di tutto il mondo che seguono l’itinerario catechetico del Cammino Neocatecumenale erano arrivati dopo aver evangelizzato in molte città d’Europa.
L’Arcivescovo di Madrid, il Cardinale Antonio María Rouco, ha presieduto la celebrazione, condotta da Kiko Argüello, che ha predicato e cantato accompagnandosi alla chitarra.
Erano presenti anche il Cardinale Josef Cordes, Presidente emerito del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, e quasi venti Vescovi spagnoli e di altri Paesi.
Portata dal Vescovo di Córdoba, monsignor Demetrio Fernández, era presente all’incontro anche una reliquia di San Giovanni d’Avila, che tra qualche mese sarà proclamato dottore della Chiesa.
Dopo una breve preghiera, Kiko Argüello ha riferito come Benedetto XVI abbia aperto la strada al Cammino Neocatecumenale in Germania nel 1974, e ha letto la lettera che il professor Joseph Ratzinger inviò allora a due parroci esortandoli a introdurlo.
Ha poi annunciato a tutti i presenti il kerygma, la salvezza eterna di ciascuno mediante Gesù Cristo.
Carmen Fernández, anche lei iniziatrice del Cammino Neocatecumenale, ha preso la parola e ha sottolineato l’importanza della donna e il contributo delle religiose alla GMG, riferendosi ai tanti conventi che restano vuoti e affermando che “la vita di clausura è fantastica per dedicarsi interamente a Dio ed essere in comunione con l’universo intero”.
Padre Mario Pezzi, dell’équipe internazionale del Cammino, ha infine ringraziato per la presenza del Papa a Madrid, e ha letto le parole che Benedetto XVI ha pronunciato nel suo incontro con i volontari della GMG sulla domanda vocazionale.
“Nel tornare ora alla vostra vita ordinaria, vi incoraggio a conservare nel vostro cuore questa gioiosa esperienza e a crescere ogni giorno di più nel dono di voi stessi a Dio e agli uomini”, ha detto il Pontefice in quell’occasione.
“E’ possibile che in molti di voi si sia manifestata timida o con forza una domanda molto semplice: Che cosa vuole Dio da me? (…) Non potrei spendere tutta la mia vita nella missione di annunciare al mondo la grandezza del suo amore attraverso il sacerdozio, la vita consacrata o il matrimonio?”
“Se è sorta questa inquietudine, lasciatevi guidare dal Signore e offritevi volontariamente al servizio di Colui che ‘non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti’”, ha aggiunto padre Pezzi citando ancora il Papa.
Preghiera e chiamata
Dopo aver chiesto ai presenti il silenzio, è arrivato il “momento della chiamata”.
Kiko Argüello ha invitato tutti – anche quanti seguivano l’atto attraverso i mezzi di comunicazione – a pregare Dio perché inviasse nuovi sacerdoti e sorelle per la vita consacrata.
“Se un fratello sente che Dio lo chiama a dare la sua vita a Cristo, si alzi”, ha detto. Tra gli applausi e al suono di un canto del Cammino Neocatecumenale, un fiume di giovani ha salito la rampa fino al luogo in cui si trovavano i Vescovi. Molti sorridevano, altri restavano seri, altri ancora piangevano.
Migliaia di giovani si preparano attualmente al sacerdozio nei 78 seminari del Cammino Neocatecumenale in varie parti del mondo.
“Se c’è qualche ragazza che sente che il Signore la sta chiamando a una nuova vita come sposa di Cristo, a donare la sua vita per la nuova evangelizzazione, si alzi”, ha poi proseguito Argüello.
Centinaia di ragazze di tutte le provenienze sono andate sul palco per esprimere la loro disposizione a dedicarsi totalmente a Dio.
A partire da questo impegno, i giovani tornano nei loro luoghi d’origine, dove iniziano a partecipare a gruppi vocazionali e dopo un tempo variabile in base all’età e alle circostanze, se la loro vocazione si conferma, entrano in un seminario o in un ordine religioso.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]