di Nieves San Martín
MANAGUA, giovedì, 25 agosto 2011 (ZENIT.org).- La Chiesa e tutti i settori della popolazione nicaraguense sono costernati per la morte violenta di padre Marlon Ernesto Pupiro García, di 41 anni, avvenuta in circostanze non ancora chiare, anche se in un comunicato emesso questo martedì l'accaduto è stato definito “fatto criminale” e “atto abominevole”.
“Se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore”. Con questa frase della Lettera ai Romani, il consiglio presbiterale dell'Arcidiocesi di Managua intitola un comunicato sulla morte violenta del parroco della chiesa dell'Immacolata Concezione di Maria del municipio della Concepción di Masaya.Il consiglio presbiterale, riunito in sessione ordinaria sotto la presidenza dell'Arcivescovo di Managua Leopoldo Brenes e del Vescovo ausiliare Silvio Báez, è stato informato dalla Polizia nazionale del ritrovamento del corpo di padre Pupiro, scomparso in circostanze ancora non chiare la mattina di sabato 20 agosto.
“Ora ha senso che due giorni fa un camioncino grigio chiuso e un altro veicolo di cui non ricordo il colore fossero parcheggiati di fronte al secchio della spazzatura, e due soggetti fossero fuori dai veicoli parlando e indicando il luogo. Era l'alba e mi è sembrato strano, ma ora trovo un senso, forse volevano verificare se il corpo si era bruciato”, ha detto uno degli abitanti che hanno dato l'allarme alla Polizia nazionale e che vuole mantenere l'anonimato.
I rappresentanti della curia arcivescovile di Managua si sono detti “costernati per la triste notizia”. “Lamentiamo questo fatto violento che ha raggiunto un membro del nostro presbiterio in modo tragico”, ha detto monsignor Carlos Avilés, coordinatore del consiglio presbiterale, in una conferenza stampa.
“Speriamo che la Polizia nazionale possa chiarire le circostanze in cui si è verificato questo fatto criminale e assicuri alla giustizia i responsabili di questo atto abominevole”, ha dichiarato in presenza dell'Arcivescovo di Managua.
Il commissario Fernando Borge, responsabile delle relazioni pubbliche della Polizia, non ha precisato il movente del crimine, né com'è morto padre Pupiro.
Le indagini, ha spiegato, rivelano che il sacerdote è stato visto per l'ultima volta in parrocchia alle 22.30 di venerdì, ma tra le 2.00 e le 2.30 del mattino di sabato 20 agosto un vigilante della zona ha visto uscire la vettura del parroco, anche se non è riuscito a precisare se al volante ci fosse padre Pupiro.
Tra le 3.00 e le 4.00 dello stesso giorno, il sacerdote è stato visto senza accompagnatori nel centro recreativo La Borgoña, a Ticuantepe. Alle 6.20 la vettura del religioso è stata vista in un'altra zona, condotta da una persona non identificata della quale è però disponibile un identikit. Alcuni fedeli sono andati all'istituto di Medicina Legale e hanno fornito dettagli su questa persona sospettata di aver ucciso il sacerdote.
I fedeli hanno detto di aver vegliato in parrocchia da quando si sono resi conto che padre Pupiro era scomparso, e che un uomo a bordo di un camioncino è passato e li ha derisi: “Che fate lì? Andate a dormire, il sacerdote è già morto!”. “Nessuno gli ha dato importanza, e quindi non è stata presa la targa del veicolo”, ha detto un parrocchiano.
Il comunicato del consiglio presbiterale di Managua esprime vicinanza alla famiglia del sacerdote e alla sua comunità parrocchiale.
“Affidiamo l'anima del nostro fratello a Dio, ed eleviamo suppliche perché si superi il crescente indice di violenza e insicurezza nel nostro amato Nicaragua”, aggiunge il testo.
L'Arcivescovo di Managua, il Vescovo ausiliare e il clero hanno espresso in un breve comunicato precedente la loro “profonda costernazione” per il fatto e hanno invitato alla Messa, celebrata alle 19.00 di questo martedì, nella parrocchia nella quale il sacedote ha lavorato per sette anni.
La veglia di preghiera è durata tutta la notte e parte di questo mercoledì mattina. Dopo un'Eucaristia, il corteo funebre è partito alla volta del cimitero di Ticuantepe. I resti del sacerdote riposeranno accanto a quelli della madre.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]