Benedetto XVI entra per la “porta grande” di Madrid

Un gesto di accoglienza carico di simbolismo

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di Inma Álvarez

MADRID, venerdì, 19 agosto 2011 (ZENIT.org).- Papa Benedetto XVI è entrato questo giovedì pomeriggio in modo simbolico nella città di Madrid (Spagna), sede della Giornata Mondiale della Gioventù, in un’emozionante cerimonia, passando in compagnia di decine di giovani per la Porta di Alcalá, uno dei simboli della città.

In questo primo incontro con i giovani, nella Plaza de Cibeles, il Papa è stato accolto con un benvenuto dal sapore molto spagnolo, in cui non sono mancati gli abiti tipici, la musica e circa 600.000 giovani che gremivano tutta la zona centrale della città.

Il Papa ha compiuto il gesto di entrare attraverso l’arco centrale della Porta di Alcalá accompagnato da una rappresentanza di giovani dei cinque continenti. Il gesto era carico di simbolismo, visto che per il carattere di via di bestiame reale della calle Alcalá (uno status riconosciuto in antiche legislazioni, ancora in vigore, che proteggono la transumanza del bestiame in Spagna) vi hanno sfilato per anni molti pastori con il loro gregge di pecore.

Questa antica porta di passaggio e ingresso trionfale nella città rappresenta inoltre il primo arco di trionfo costruito in Europa dopo la caduta dell’impero romano.

Il gesto del Papa è stato in sintonia con altri simili, come l’arrivo via nave a Colonia alla GMG del 2005 o quello al molo di Barangaroo a Sydney nel 2008, e ricorda anche il Grande Giubileo del 2000, con Giovanni Paolo II che attraversava la porta di Tor Vergata accompagnato dai giovani.

Dopo questo atto, il Pontefice è risalito sulla papamobile per percorrere tra le acclamazioni il breve tragitto fino alla Plaza de Cibeles, dove ha avuto luogo la festa di accoglienza dei giovani.

Dopo un’esibizione di cavalli andalusi al suono di musica spagnola, il Papa è giunto al palco, dove giovani vestiti con gli abiti tipici del Paese gli hanno dato il benvenuto.

Questa terza Giornata Mondiale della Gioventù del pontificato di Benedetto XVI è la più calorosa e festosa, la più “mediterranea”. Il messaggio del Papa va anche in questo senso, esortando, come ha fatto nel suo saluto successivo, a che il nome di Cristo risuoni “in ogni angolo”, anche “nel cuore di quelli che non credono o si sono allontanati dalla Chiesa”.

Le parole “felicità” e “gioia” sono state quelle più utilizzate dal Papa rivolgendosi alle centinaia di migliaia di giovani in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e polacco.

“Voi portate nel cuore delle domande e cercate delle risposte. È una cosa buona cercare sempre. Cercate soprattutto la verità, che non è un’idea, un’ideologia o uno slogan, ma una Persona, il Cristo, Dio stesso venuto tra gli uomini!”, ha detto in francese.

In particolare, il Pontefice ha espresso la sua gioia per la presenza numerosa di giovani provenienti dalla Germania, dove si recherà a settembre.

In portoghese, ha esortato i pellegrini a far sì che la Parola di Dio “possa creare radici” nel loro cuore. “Non si può credere senza essere aiutati dalla fede degli altri, e con la mia fede contribuisco anche ad aiutare gli altri nella fede. La Chiesa ha bisogno di voi e voi avete bisogno della Chiesa”, ha concluso.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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