di Álvaro de Juana
GERUSALEMME, domenica, 24 aprile 2011 (ZENIT.org).- Evangelizzare attraverso la musica è la nuova forma di predicazione che ha preso forma nel Cammino Neocatecumenale grazie alla composizione di un’opera sinfonica il cui autore è l’iniziatore di questo itinerario di riscoperta del Battesimo, lo spagnolo Kiko Argüello.
La Domus Galilaeae, una casa di preghiera e convivenze situata sul Monte delle Beatitudini e diretta dal Cammino Neocatecumenale, è stata lo scenario di due celebrazioni in cui l’orchestra ha interpretato la sinfonia.
Questa celebrazione liturgica è composta da una monizione ambientale e dalla proclamazione della lettura di Ezechiele relativa alla spada che trapasserà l’anima della Vergine Maria, dall’omelia, da preghiere e dal Padre Nostro.
L’idea di comporre una sinfonia come mezzo di evangelizzazione è nata dopo la realizzazione del disco in spagnolo “Paloma Incorrupta” (“Colomba Incorrotta”), dedicato alla Vergine Maria, su richiesta dell’Arcivescovo di Madrid, il Cardinale Antonio María Rouco Varela, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Madrid ad agosto.
Argüello ha riunito 170 musicisti professionisti di tutta la Spagna appartenenti a questa realtà ecclesiale per iniziare a lavorare e a dar forma alla composizione musicale nel contesto delle varie convivenze (Spagna, Italia, Israele) in un clima di penitenza, preghiera e celebrazione dell’Eucaristia.
Da tutto questo lavoro è sorta una sinfonia alla “sofferenza degli innocenti” o alla sofferenza della Vergine Maria.
“Uomini buttati per strada, morti di freddo. Bambini abbandonati e raccolti in orfanotrofi dell’orrore, dove sono violentati e abusati. Quella donna che ho conosciuto in quel quartiere, con il Parkinson, abbandonata dal marito, che il figlio malato di mente picchiava con un bastone e che chiedeva l’elemosina. Sono rimasto sopraffatto di fronte a Gesù morto sulla croce presente in lei e in tanti altri”, ha spiegato Kiko Argüello circa l’ispirazione dell’opera.
“Quale mistero la sofferenza di tanti innocenti che si caricano dei peccati di altri: incesto, violenze inaudite, quella fila di donne e bambini verso le camere a gas e il dolore profondo di uno dei guardiani che dentro il proprio cuore sentiva una voce: ‘Entra nella fila e vai con loro alla morte’ e non sapeva da dove gli venisse”, ha aggiunto.
“Dicono che dopo l’orrore di Auschwitz non si può più credere in Dio, ma non è vero, perché Dio si è fatto uomo per caricarsi della sofferenza di tanti innocenti. Egli è l’innocente totale, l’Agnello condotto al macello senza aprire la bocca, che si carica dei peccati di tutti”.
Celebrazioni
La prima delle celebrazioni è stata offerta a circa 700 arabi cristiani di Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e di tutta la Galilea, ed è stata presieduta da Elias Shakkour, Arcivescovo greco-cattolico di Galilea. Ha partecipato anche monsignor Giacinto Marcuzzo, Vescovo ausiliare del Patriarcato latino di Gerusalemme per Israele.
Tutti hanno assistito all’opera sinfonica in un ambiente di preghiera nel quale è stata ascoltata la spiegazione di Argüello sul motivo dell’opera. A questo scopo, ha raccontato ai presenti la sua esperienza in riferimento alla sofferenza degli innocenti e l’importanza che questo fatto ha avuto alle origini del Cammino Neocatecumenale.
La seconda celebrazione sinfonico-catechetica che ha avuto luogo nella Domus Galilaeae si è svolta davanti a più di 800 ebrei della zona e altre persone giunte da ogni parte di Israele. L’evento ha contato sulla presenza di alcuni rabbini, tra cui il rabbino Leskovie.
Questa celebrazione storica è avvenuta nel pomeriggio del Giovedì Santo e ha portato a compimento ciò Benedetto XVI segnala nella recente Esortazione Apostolica Verbum Domini: “Desidero riaffermare ancora una volta quanto prezioso sia per la Chiesa il dialogo con gli ebrei. È bene che dove se ne veda l’opportunità si creino possibilità anche pubbliche di incontro e confronto che favoriscano l’incremento della conoscenza reciproca, della stima vicendevole e della collaborazione anche nello studio stesso delle sacre Scritture”.
Visite continue
Da quando la Domus Galilaeae ha iniziato la sua attività, è stata costante la visita di ebrei della zona e di tutta la Galilea che sono attratti dalla bellezza estetica della casa e restano colpiti dall’accoglienza dei fratelli della struttura, il cui unico interesse è quello di accoglierli, come “nostri fratelli maggiori”, con le parole di Giovanni Paolo II.
La Domus Galilaeae favorisce inoltre la scomparsa dei pregiudizi che molti hanno sulla Chiesa. Gli ebrei sono guidati durante la loro visita da seminaristi che, proprio per svolgere questo compito, hanno studiato l’ebraico per un anno all’Università di Gerusalemme.
I visitatori restano così colpiti che, tornati a casa, consigliano ad altri di recarsi sul posto. Solo nel 2010 sono stati 120.000 gli ebrei di tutto Israele che hanno visitato la struttura, realizzando in questo modo il desiderio espresso in varie occasioni da Giovanni Paolo II.
Un moderno Atrio dei Gentili
L’opera sinfonica è stata inagurata davanti a circa 1.000 catechisti itineranti del Cammino Neocatecumenale in tutto il mondo in una convivenza, dopo un anticipo a Benedetto XVI nel gennaio scorso nell’Aula Paolo VI.
Nell’udienza concessa ai membri del Cammino, alla quale erano presenti i responsabili a livello internazionale, Kiko Argüello, Carmen Hernández e il sacerdote Mario Pezzi, il Pontefice ha affermato che questa realtà ecclesiale è “un dono di Dio per la sua Chiesa”.
Con la convinzione che la musica arriva là dove la parola molte volte non riesce a giungere, Argüello fa sì che la composizione musicale tocchi il cuore di quanti sono lontani della Chiesa e li commuova profondamente. Sono già varie le persone che, dopo aver ascoltato l’opera sinfonica, si sono avvicinate di nuovo ad essa e hanno riflettuto sulle proprie convinzioni, in un Atrio dei Gentili simile a quello avviato dalla Santa Sede attraverso il Pontificio Consiglio per la Cultura e il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.
I giovani musicisti interpretano questa composizione divisa in vari movimenti: Gemito, Lamento, Spada e Perdonali. In questi giorni, Argüello ha composto nuove parti dell’opera che corrispondono al momento in cui Gesù si trova nel Getsemani e viene catturato dai romani dopo il tradimento di Giuda. La parte finale dell’opera rifletterà la risurrezione di Cristo.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]