SAN PAOLO, venerdì, 22 aprile 2011 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer, invita i cattolici a non accontentarsi “di qualsiasi immagine di Gesù Cristo”.
In un articolo apparso sulla rivista “O São Paulo”, il porporato invita a non fermarsi alle immagini di Gesù “che si limitano a promettere miracoli e non chiedono la conversione del cuore, o nascondono il cammino della croce”.
“Sono tante le immagini distorte e fantasiose su Gesù, nel corso della storia e anche oggi”, ha affermato.
La Chiesa, “comunità dei discepoli di Gesù Cristo, ha sofferto molto all’inizio per affermare e preservare l’immagine attendibile di Gesù e per trasmetterla in modo fedele attraverso i secoli”.
“Non ha mai assunto interpretazioni discordanti dalla testimonianza degli apostoli, di quelli che ‘hanno visto’ Gesù, sono stati con lui e lo hanno incontrato dopo la sua morte e resurrezione – ‘non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato’ (At 4,20)”.
Il Cardinale ha sottolineato che le celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua suscitano alcune domande per le quali si devono cercare risposte sincere.
“Chi è Gesù Cristo? Quali sono stati i suoi insegnamenti? Perché è stato condannato alla morte di croce? Che cosa dicono le testimonianze del Nuovo Testamento sui fatti ricordati nella celebrazione della Pasqua? Che significato hanno la sua vita, passione e morte per l’umanità e per ciascuno di noi? Qual è la mia relazione personale con Gesù Cristo?”
Riferendosi al secondo libro di Papa Benedetto XVI su “Gesù di Nazaret”, il porporato ha affermato che una delle preoccupazioni del Papa “è quella di fornire ai lettori l’accesso al ‘vero Gesù’ e l’incontro con lui, come ci è fatto conoscere dalla Scrittura e dalla fede della Chiesa”.
“Il ‘vero Gesù’ non è quello che ciascuno di noi si costruisce in base alle proprie convenienze, ai sentimenti o ai preconcetti, ma colui che ci è fatto conoscere da quanti sono stati con lui e lo hanno raccontato nel Nuovo Testamento”.
“E anche dalla fede della comunità dei fedeli, nella Chiesa, che persevera ‘nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere’ (cfr. At 2,42) – ha dichiarato –; lì il Risorto stesso continua ad essere presente e si manifesta ai suoi, come fece dopo la resurrezione”.