ROMA, martedì, 12 aprile 2011 (ZENIT.org).- Mons. Roger Vangheluwe, l’ex Vescovo di Bruges, di 74 anni, dimessosi dopo essere stato coinvolto in uno scandalo per abusi sessuali, dovrà sottoporsi a un periodo di trattamento spirituale e psicologico. E’ quanto ha affermato questo martedì in una nota il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
L’annuncio della Santa Sede arriva dopo che il 4 aprile scorso il procuratore del re di Bruges, Jean-Marie Berkvens, ha annunciato che il caso di monsignor Vangheluwe è stato archiviato poiché il reato è caduto in prescrizione. Infatti, in Belgio, la prescrizione per tali reati è fissata a 10 anni a partire dal raggiungimento della maggiore età da parte della vittima (è in discussuone la proposta di estendere il periodo di prescrizione a 30 anni).
Mons. Vangheluwe ha abbandonato la guida della sua diocesi nell’aprile 2010 dopo avere ammesso di aver abusato sessualmente di un suo nipote minorenne – che oggi ha 43 anni – tra il 1973 e il 1986.
Dopo le sue dimissioni, la Chiesa cattolica in Belgio aveva dato vita a una Commissione indipendente presieduta dal professor Peter Adriaenssens e finalizzata a raccogliere le denunce delle vittime di abusi da parte di membri del clero, che aveva raccolto circa 500 casi di abusi a partire dagli anni Cinquanta.
In seguito, i membri della Commissione si erano dimessi in massa dopo la perquisizione – dichiarata in seguito illegale dalla giustizia belga -, avvenuta il 24 giugno scorso, degli uffici dell’Arcivescovado di Malines-Bruxelles, che aveva portato al sequestro di tutti gli archivi.
“Nel quadro del procedimento nei confronti di mons. Roger Vangheluwe – si legge nella nota di padre Lombardi – la Congregazione per la Dottrina della Fede – come già comunicato dalla Nunziatura in Belgio – ha stabilito che egli lasci il Belgio e si sottoponga a un periodo di trattamento spirituale e psicologico. In tale periodo evidentemente non gli è permesso alcun esercizio pubblico del ministero sacerdotale ed episcopale”.
“Il trattamento psicologico – ha precisato il portavoce vaticano – è stato disposto dalla Congregazione per ottenere gli ulteriori elementi diagnostici e prognostici utili per continuare e concludere la procedura in vista della decisione definitiva, che rimane di competenza della Congregazione stessa, e da approvarsi da parte del Santo Padre”.
“Tale decisione naturalmente terrà conto dei diversi aspetti della questione, a cominciare dalla sofferenza delle vittime e dalle esigenze della giustizia – ha concluso –. Il procedimento è quindi tuttora in corso e la decisione presa finora dalla Congregazione è interlocutoria e non definitiva”.
In seguito agli scandali legati agli abusi sessuali da parte di sacerdoti, nell’aprile del 2010 i Vescovi del Belgio avevano annunciato l’apertura di un centro per il riconoscimento, la cura, la riabilitazione e la riconciliazione delle vittime di abusi.