Giovanni Paolo II, Maria e la missione cristiana

Intervista al padre missionario Giuseppe Buono

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di Antonio Gaspari

ROMA, lunedì, 11 aprile 2011 (ZENIT.org).- Si svolgerà sabato 16 aprile prossimo, alle ore 9,30, nella Sala Convegni del Centro Internazionale di Animazione Missionaria (CIAM), a Roma (via Urbano VIII, 16) la presentazione del libro di padre Giuseppe Buono, (PIME) dal titolo “Con Maria sulle strade del Mondo. Il magistero mariano-missionario di Giovanni Paolo II” edito dalla EMI, (Editrice Missionaria Italiana).

La prefazione al libro è stata scritta da monsignor Juan Esquerda Bifet, grande mariologo e missiologo, nonché studioso di Giovanni Paolo II.

Il volumo – con prefazione di monsignor Juan Esquerda Bifet, grande mariologo e missiologo, nonché studioso di Giovanni Paolo II – è in corso di traduzione in spagnolo a opera della Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Perù, in inglese a opera del Direttore di Radio Maria del Malawi e in indonesiano a opera della responsabile della Comunità Missionaria Giovanni Paolo II di Jakarta.

Alla presentazione, insieme all’autore, interverranno: il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum; padre Giovanni B. Zanchi, Superiore Generale del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere); e la dottoressa Patrizia Pelosi, fisico nucleare e animatrice missionaria.

Data l’attualità del tema in discussione, ZENIT ha intervistato l’autore del libro padre Giuseppe Buono, sacerdote del Pontificio Istituto Missioni Estere, e con una lunga esperienza alle spalle da missionario.

Padre Buono ha ricoperto l’incarico di segretario nazionale della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria; segretario nazionale della Pontificia Unione Missionaria del clero, religiosi, religiose; il 25 aprile 1972, ha fondatore il Movimento Giovanile delle Pontificie Opere Missionarie; il 1 gennaio 1995, ha fondato la Comunità Missionaria Giovanni Paolo II; è stato anche superiore regionale del PIME.

Inoltre, è stato docente di missiologia nelle Pontificie Facoltà Teologiche in Italia e all’estero, docente invitato di Bioetica e Religioni nella Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”. Giornalista e collaboratore de “L’Osservatore Romano”, attualmente è visitatore delle missioni in tutti i continenti.

Perchè ha scritto questo libro?

Padre Buono: Questo libro è nato spontaneamente dalla mia devozione a Maria Santissima, da un profondo bisogno del mio animo missionario di riconoscenza per un Papa, Giovanni Paolo II, che ha segnato la vita e la missione della Chiesa nell’ultimo scorcio del secolo appena passato e indicato la meta per questo terzo millennio appena iniziato.

In modo particolare questo mio studio nasce dalla necessità avvertita di aiutare tutti a conoscere meglio la dimensione, che mi sembra costitutiva della santità e dell’attività di Giovanni Paolo ed è come l’anima del suo magistero episcopale e pontificio: la dimensione mariano-missionaria. Il cardinale Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che accompagnò Giovanni Paolo II nei suoi viaggi missionari, presentando il mio libro ha annotato. “Padre Buono mette fra le due dimensioni: quella mariana e quella missionaria, un trattino per indicare l’intima unità dei due aspetti”. Ed è proprio così!

Qual è il contenuto?

Padre Buono: Il soggetto del libro è analizzare in maniera scientifica ma semplice la mariologia e la missiologia di Giovanni Paolo II, prima quella realizzata nella sua lunga vita e nel suo ministero sacerdotale, episcopale e pontificio, poi, a partite proprio dall’esperienza di vita e come conseguenza logica, rileggere il suo magistero mariano-missionario. Posso dire in piena verità: più approfondivo la biografia di Giovanni Paolo II e il suo magistero, più mi rendevo conto del grandissimo dono e mistero che Dio, per intercessione di Maria, ha fatto alla Chiesa e all’umanità tutta, Giovanni Paolo II!

Sono tanti gli aspetti del Pontificato Giovanni Paolo II. Quali sono, secondo lei, quelli più significativi?

Padre Buono: In 27 anni di servizio appassionato alla Chiesa, e in situazioni spesso drammatiche non solo storiche ma anche personali, a me sembra che l’aspetto che viene subito a colpire il cuore, e motiva poi tutti gli altri, sia in quel primo solenne e forte invito a tutti, pochi minuti dopo la sua elezione a Sommo Pontefice: “Popoli tutti, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!”. Giovanni Paolo II si è messo subito sulle strade degli uomini per cercarli e presentare loro Gesù Cristo, unico e universale Salvatore. In questa missione si è fatto sempre guidare dall’esempio e dall’intercessione di Maria, la Madre di Cristo e della Chiesa.

E della persona Karol Wojtyla cosa può dirci?

Padre Buono: Karol Wojtyla è stato un uomo completo! Un uomo vero, senza compromessi, anche sotto le dittature prima nazista e poi comunista; è stato uno spirito incantato, un poeta della vita e dell’amore, un cantore della natura, un amico vero dell’uomo. Tutte queste qualità sono state poi sempre intensamente animate dalla fede in Dio e dalla venerazione a Maria.

Lei ha dedicato tutta la sua vita alla missione di far conoscere, testimoniare e diffondere il Vangelo nel mondo. In che modo Giovanni Paolo II l’ha aiutata?

Padre Buono: Ritengo una singolare grazia aver lavorato per anni nella Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie; questo mi ha permesso di seguire da vicino l’attività missionaria di Giovanni Paolo II, i suoi continui, entusiasmanti ma anche logoranti viaggi apostolici in tutto il mondo e il magistero di vita e di dottrina che scaturiva da questi eventi. Posso dire anche che l’esempio di Giovanni Paolo II mi ha incoraggiato a proseguire nella formazione del Movimento Giovanile delle Pontificie Opere Missionarie, che fondai il 25 aprile 1972 e che più di una volta ho presentato a Lui. Giovanni Paolo II mi ha ispirato anche a iniziare, nel 1995, la Comunità Missionaria Giovanni Paolo II che è nata, posso dire, dalla sua preoccupazione, espressa definitivamente nell’enciclica Redemptoris Missio, che la prima forma di missione è la contemplazione e la preghiera e che “il vero missionario è il santo!” (RM 90).

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ZENIT Staff

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