di Angela Maria Cosentino*
ROMA, mercoledì, 6 aprile 2011 (ZENIT.org).- Secondo i dati del Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia circa il 15% delle coppie presenta problemi di fertilità. In caso di ricerca della gravidanza, il passaggio successivo proposto si limita, prevalentemente, al ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA), un percorso lungo, impegnativo e non “risolutivo”. Sarebbe utile, invece, orientare risorse economiche, umane e strutturali, per la prevenzione, la diagnosi e la terapia di una patologia che segnala, tra le concause, anche comportamenti disordinati in ambito sessuale.
Nonostante il principio “prevenire è meglio che curare”, la prevenzione dell’infertilità, di fatto, in Italia non esiste. Per colmare questo vuoto, il Ministero della Salute ha attivato la prima Scuola di fertilità. «Sempre più si sta diffondendo l’idea che attraverso la PMA si possano fare miracoli, invece per le coppie vuol dire fare un percorso faticoso, drammatico», spiega il sottosegretario Eugenia Roccella, promotrice di questa iniziativa, la prima del genere in Italia.
«Bisogna educare e informare – puntualizza la Roccella – sui rischi che si corrono e su come preservare la fertilità attraverso comportamenti corretti da adottare per evitare di contrarre infezioni sin da piccoli. Per esempio, non tutti sono a conoscenza che banali infezioni contratte in tenera età, se trascurate, possono comportare conseguenze in questo campo, o che il fumo, l’obesità e l’eccessiva magrezza hanno effetti negativi anche sulla fertilità».
La “Scuola” si avvale di esperti scientifici della materia e si compone di varie fasi educativo-informative rivolte al personale sanitario, alla popolazione e ai media (www.salute.gov.it). Purtroppo, però, nella preziosa iniziativa non è stato preso in considerazione, finora, anche un altro aspetto che coinvolge, soprattutto, la fertilità femminile: la possibilità di conoscere il periodo fertile e non fertile, con i moderni Metodi Naturali (Metodo dell’Ovulazione Billings e Metodi Sintotermici), per la prevenzione dell’infertilità e per la tutela della fertilità.
Per prevenire alcune patologie che portano all’infertilità è importante informare sui rischi ma, per promuovere reali cambiamenti di comportamento, occorrono percorsi educativi. Alcuni di questi sono già realizzati da insegnanti qualificati dei Metodi Naturali, circa 800, presenti in ogni regione del territorio nazionale (www.confederazionemetodinaturali.it). Costoro offrono una preziosa consulenza con moderni metodi diagnostici per individuare le fasi fertili e non fertili del ciclo femminile, in base ad indicatori biologici direttamente collegati all’andamento degli ormoni ovarici. Tali informazioni sono utili come conoscenza di sé, come pure per distanziare la gravidanza o per cogliere il momento più favorevole ad un eventuale concepimento. È possibile anche individuare alcune situazioni problematiche per la fertilità, che se trascurate possono compromettere il legittimo desiderio di una gravidanza futura. Purtroppo la valenza diagnostica e preventiva dei moderni Metodi Naturali (MN) è ancora sconosciuta. Sarebbe auspicabile, perciò, che il Ministero della Salute la prenda in considerazione e la segnali tra le opportunità scientifiche a supporto della prevenzione dell’infertilità.
L’esperienza professionale[1] evidenzia l’interesse sociale per un approccio non eccessivamente medicalizzato nella ricerca della gravidanza, capace di allentare tensioni, spesso alla base di un’apparente ridotta fertilità.
Gli insegnanti qualificati dei MN svolgono, in vari incontri, una consulenza gratuita (è forse questo il motivo per cui non sono valorizzati né all’interno né all’esterno del Servizio Sanitario Nazionale?)[2] nell’ambito di un percorso educativo orientato a promuovere una maggiore consapevolezza anche dei valori in gioco nell’esercizio della sessualità: il significato dell’amore, della vita, del procreare umano e della vera salute procreativa (più che dell’ambigua “salute riproduttiva”).
Conoscere l’esistenza di questa realtà rappresenta un’opportunità: gli insegnanti, in maggioranza, non sono medici (il requisito non è richiesto) ma sono operatori qualificati e costantemente aggiornati ad offrire uno specifico servizio[3], prezioso di fronte all’attuale emergenza educativa, orientato a proporre la fertilità non come una malattia da eliminare o un diritto da pretendere ad ogni costo, ma come un valore umano e sociale che si può imparare a conoscere e a tutelare fin da giovani. In tal modo, gli operatori dei Metodi Naturali, nella Scuola di Fertilità, possono aiutare a promuovere una più globale prevenzione dell’infertilità.
Invece, la strada più “sponsorizzata”, la PMA, oltre a presentare elevate percentuali di “insuccesso”, solleva interrogativi di carattere antropologico – etico, psicologico e giuridico. Viene pubblicizzata sui media da opinion leader e personaggi dello spettacolo. È positivo, perciò vedere, un’alternativa: Totti, testimonial di uno spot per la prevenzione dell’infertilità maschile. L’auspicio è quello di vedere, in futuro, anche una testimonial femminile che lanci la proposta di uno stile di vita ecologico che rispetti l’ambiente e la preziosa ecologia umana.
1) Alcune testimonianze raccolte in circa 20 anni di attività svolta nell’ambito della Confederazione Italiana Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità, sono raccolte nel volume Testimoni di speranza. Fertilità e infertilità: dai segni ai significati, Cantagalli, Siena 2008.
2) Eppure i MN sono scientifici, applicabili, efficaci ( secondo studi autorevoli, tra i quali quelli condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i MN raggiungono il 98% di efficacia, per evitare la gravidanza, se insegnati da operatori qualificati).
3) OMS, Guida ai servizi, 1988: I servizi di regolazione naturale della fertilità sono principalmente educativi e la chiave del successo è quella di disporre di insegnanti competenti.
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• La prof.ssa Angela Maria Cosentino è docente di Tutela della vita e della salute procreativa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; Pubbliche Relazioni, Confederazione Italiana Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità.