Benedetto XVI: “La pace è possibile. La pace è urgente”

Nella Messa conclusiva del Sinodo speciale per il Medio Oriente

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ROMA, domenica, 24 ottobre 2010 (ZENIT.org).- “La pace è possibile. La pace è urgente”. È il forte appello lanciato questa domenica mattina da Benedetto XVI, durante la Messa conclusiva del Sinodo speciale per il Medio Oriente, presieduta nella Basilica di San Pietro, alla presenza dei Padri sinodali. 

“Il pensiero – ha detto nella sua omelia – va a tanti fratelli e sorelle che vivono nella regione mediorientale e che si trovano in situazioni difficili, a volte molto pesanti, sia per i disagi materiali, sia per lo scoraggiamento, lo stato di tensione e talvolta di paura”.

“La Parola di Dio oggi ci offre anche una luce di speranza consolante, là dove presenta la preghiera”, poiché “il grido del povero e dell’oppresso trova un’eco immediata in Dio”, che vuole intervenire “per restituire un futuro di libertà, un orizzonte di speranza”.

Accennando alle sfide che interpellano la Chiesa cattolica nel Medio Oriente, “abbiamo bisogno di umiltà – ha detto il Papa –, per riconoscere i nostri limiti, i nostri errori ed omissioni, per poter veramente formare ‘un cuore solo e un’anima sola’. Una più piena comunione all’interno della Chiesa Cattolica favorisce anche il dialogo ecumenico con le altre Chiese e Comunità ecclesiali”.

Riguardo, invece, alla presenza dei cristiani nella regione mediorientale Benedetto XVI ha affermato che la Buona Novella “è l’unica Parola in grado di rompere il circolo vizioso della vendetta, dell’odio, della violenza. Da un cuore purificato, in pace con Dio e con il prossimo, possono nascere propositi ed iniziative di pace a livello locale, nazionale ed internazionale”.

“In tale opera – ha sottolineato –, alla cui realizzazione è chiamata tutta la comunità internazionale, i cristiani, cittadini a pieno titolo, possono e debbono dare il loro contributo con lo spirito delle beatitudini, diventando costruttori di pace ed apostoli di riconciliazione a beneficio di tutta la società”.

“Da troppo tempo – ha aggiunto il Pontefice – nel Medio Oriente perdurano i conflitti, le guerre, la violenza, il terrorismo. La pace, che è dono di Dio, è anche il risultato degli sforzi degli uomini di buona volontà, delle istituzioni nazionali ed internazionali, in particolare degli Stati più coinvolti nella ricerca della soluzione dei conflitti”.

Per questo, ha esclamato, “non bisogna mai rassegnarsi alla mancanza della pace” che non solo “è la condizione indispensabile per una vita degna della persona umana e della società” ma è “anche il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente”.

Infine, il Papa ha sottolineato la necessità di promuovere un’autentica libertà religiosa e di coscienza, che non si riduce semplicemente alla libertà di culto.

“Allargare questo spazio di libertà – ha concluso – diventa un’esigenza per garantire a tutti gli appartenenti alle varie comunità religiose la vera libertà di vivere e professare la propria fede. Tale argomento potrebbe diventare oggetto di dialogo tra i cristiani e i musulmani, dialogo la cui urgenza ed utilità è stata ribadita dai Padri sinodali”.

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ZENIT Staff

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