Impegno sociale e politico…ora tocca ai laici

Si è conclusa la Settimana sociale di Reggio Calabria

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di Chiara Santomiero

REGGIO CALABRIA, lunedì, 18 ottobre 2010 (ZENIT.org).- “Abbiamo sperimentato un modo nuovo di essere Chiesa, facendo i conti con le cose così come sono”: lo ha affermato Luca Diotallevi, vice presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, tracciando le conclusioni dell’appuntamento di Reggio Calabria terminato domenica 17 ottobre.

Un incontro, secondo Diotallevi che ha evidenziato l’impegno di “molta gente che ha una forte passione per il bene comune” e la necessità di rimettere al centro “il primato della vita spirituale”. “Siamo la prua – ha proseguito il vice presidente del Comitato organizzatore – della nave di una nuova generazione che si misura con l’onere di un pensiero nuovo e di un’azione nuova, che il Papa ha richiesto nella Caritas in veritate“.

“Il ‘popolo’ di Reggio Calabria – ha affermato Diotallevi – ha un’agenda comune da cui partire” e “il primo compito del Comitato, tornati a casa, sarà quello di raccontare ai vescovi, attraverso il documento conclusivo, ciò che è successo, in termine di conquiste e di problemi”. Un compito che spetterà soprattutto al laicato.

“Quante più occasioni di ampio confronto si riusciranno a creare – ha affermato Franco Miano, presidente dell’Azione cattolica italiana, commentando con ZENIT i lavori della Settimana sociale di Reggio Calabria –, tanto più crescerà una sensibilità diffusa dei cattolici sui problemi del Paese”.

Da adesso in poi “il nostro compito, in particolare quello dell’associazionismo, sarà di provare ad articolare concretamente i contenuti e le proposte della Settimana ed offrire alla comunità civile dei riferimenti precisi da parte del laicato cattolico”. In particolare, secondo il presidente dell’Ac “i cattolici devono puntare ad una forma di costante impegno sociale e politico inscritta nelle attività di base di tutti”.

Per quanto riguarda i cattolici impegnati in politica “occorre che essi siano sostenuti dalla comunità ecclesiale – in modo non acritico -, affinché non gli manchino i riferimenti morali e spirituali necessari al loro spendersi per il bene comune, ma, allo stesso tempo, deve esserci da parte loro una tensione a rimanere collegati e a non tagliare il rapporto con il loro ambito di provenienza”. “Proprio di questo – ha annunciato Miano – si discuterà nell’incontro che l’Azione cattolica ha proposto per il prossimo 13 novembre a tutti gli amministratori locali provenienti dall’esperienza associativa”.

“A Reggio Calabria – ha affermato Mario Marazziti, portavoce della Comunità di S. Egidio – si è avvertito un ‘respiro comune’ da parte dei cattolici”. Al di là delle appartenenze ecclesiali, emerge, secondo Marazziti “una grande voglia di umanizzazione della società, la tensione per un forte impegno contro certi fenomeni di imbarbarimento dei costumi e dei comportamenti ai quali, sempre più spesso, ci capita di assistere sgomenti”.

“Mi ha impressionato – ha affermato Paola Dal Toso, responsabile del Centro documentazione Agesci e segretaria della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali – la partecipazione molto attenta e costruttiva dei delegati. Gli interventi ascoltati hanno evidenziato non solo una stretta aderenza ai temi, ma una accurata preparazione”.

“Le priorità indicate dall’Agenda – ha affermato Dal Toso che ha registrato gli interventi dell’area tematica ‘includere’ – sono stati davvero ‘declinati’ con suggerimenti precisi, senza enunciazioni teoriche”. Ciò dimostra, secondo Dal Toso, “una maturità dei laicato cattolico che è impegnato da tempo nell’elaborare e anche nell’attuare risposte concrete ai bisogni del nostro Paese”.

E’ stata evidente, infatti “specialmente nel dibattito riguardo al tema dell’immigrazione, una capacità propositiva frutto di un impegno già speso generosamente nella quotidianità”. In questo senso, per il futuro delle Settimane sociali “è auspicabile – ha concluso Dal Toso – una sempre maggiore fiducia nell’agire del laicato, soprattutto di quello organizzato, e un ancora maggiore coinvolgimento dei giovani attraverso il coordinamento del servizio di pastorale giovanile”.

“Il metodo del discernimento comunitario – ha affermato Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo – torna, attraverso la Settimana sociale di Reggio Calabria, a porsi come lo strumento più efficace per riscoprire le ricchezze della comunità cristiana”. “L’Agenda per il Paese – ha proseguito Martinez – non è solo per i cattolici, ma il contributo di idee e di valori imprescindibili che i cattolici offrono a tutta la società per ritrovare insieme le coordinate del bene comune”. “I ‘benefattori’, cioè coloro che operano il bene – ha affermato Martinez – sono più diffusi di quanto appaia dalle cronache”.

Il Rinnovamento nello spirito è particolarmente impegnato per il “recupero della dimensione spirituale sottesa all’impegno per il bene comune” perché solo la dimensione spirituale “può consentire di resistere al male e di rispondere al male con il bene”. L’attuazione delle proposte elaborate dalla Settimana sociale “è compito di tutti i cristiani, ma deve trovare nel laicato organizzato il primo promotore”. “Un compito tanto più facilitato – ha concluso Martinez – dal clima di grande fraternità e amicizia che si è respirato tra le aggregazioni laicali lavorando insieme, all’interno dell’appuntamento di Reggio Calabria, per raggiungere il bene comune”.

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ZENIT Staff

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