L'Eucaristia serve e inizia a realizzare il bene comune

Monsignor Miglio introduce la 46ma Settimana Sociale dei Cattolici italiani

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

REGGIO CALABRIA, giovedì, 14 ottobre 2010 (ZENIT.org).- “E’ già nella celebrazione della Eucarestia che si serve e si comincia a realizzare il bene comune vero e pieno dell’intera umanità”, ha sottolineato monsignor Arrigo Miglio, Vescovo di Ivrea e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.

Il presule ha introdotto questo giovedì la 46ma Settimana Sociale, in svolgimento a Reggio Calabria fino al 17 ottobre sul tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’ Agenda di speranza per il futuro del Paese”.

Monsignor Miglio ha innanzitutto ricordato gli obiettivi delle Settimane Sociali espressi dalla Nota CEI del 1988, ovvero “essere una iniziativa culturale ed ecclesiale di alto profilo, capace di affrontare e se possibile anticipare gli interrogativi e le sfide, talvolta radicali, posti dall’attuale evoluzione della società” e di “essere strumento di ascolto e di ricerca, offrire occasioni di confronto e di approfondimento su quel che sta avvenendo e su quel che si deve fare per la crescita globale della società”.

Allo stesso modo, le Settimane Sociali vogliono “avere obiettivi e finalità coerenti con il servizio dei cattolici italiani al bene del Paese”, “consentire, sollecitare e garantire approfondimenti di alto profilo culturale e dottrinale”, “fornire un valido supporto e orientamento alla presenza, molto articolata e capillare, dei cattolici nella Società italiana e alimentare in modo autorevole le connesse attività formative”.

Il presule ha riconosciuto che gli organizzatori si sono sentiti “fortemente incoraggiati e aiutati dall’Enciclica Caritas in Veritate”, dalla quale è stata ricevuta “una forte spinta a crescere nella speranza, e a concretizzarla nell’impegno di pensare e progettare in modo nuovo, di vivere la grande crisi come nuova opportunità, una sfida da affrontare per avanzare sulla via di un vero rinnovamento, nella fede, del pensiero e dell’azione”.

Ha poi voluto sottolineare in particolare tre aspetti della 46ma Settimana Sociale, iniziando dal “ruolo forte affidato, attraverso la prolusione, all’ascolto delle parole del Magistero, che restano orientamento saldo ed imprescindibile nella operazione di declinazione del bene comune”.

Il secondo elemento è la constatazione che “la costante presenza di momenti di preghiera e di celebrazione eucaristica” significa “che questa stessa operazione di declinazione del bene comune mantiene il suo fondamento ed il suo culmine nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dell’Eucaristia”; il terzo aspetto è il fatto che “lo spazio in proporzione rilevante lasciato al confronto e all’ascolto reciproco” fa “di questa Settimana, come del cammino che l’ha preparata, un laboratorio per la crescita dei credenti e della loro responsabilità per il bene comune”.

“Tante ragioni e tanti segni manifestano il profondo inserimento di questo appuntamento nel cammino ordinario e straordinario della Chiesa italiana e della Chiesa universale”, ha proseguito, indicando soprattutto due segni: l’attenzione alla questione educativa e il “richiamo al nesso profondo esistente tra Eucarestia e città, non solo tra Eucarestia e responsabilità per il bene comune, ma ancora più alla radice e direttamente tra Eucarestia e bene comune”.

“E’ già nella celebrazione della Eucarestia che si serve e si comincia a realizzare il bene comune vero e pieno dell’intera umanità, quello che sarà completo alla Seconda Venuta del Salvatore”, ha sottolineato.

“È questa realtà che fa dell’Eucarestia la fonte della visione e della ispirazione della Chiesa che è pellegrina nella città terrena ed è posta come segno e strumento dell’intima unione con Dio ed allo stesso tempo della unità del genere umano”, ha concluso.

Nel suo saluto ai presenti, monsignor Vittorio Luigi Mondello, Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ha ricordato la celebrazione nella stessa città della 33ma Settimana Sociale nel 1960.

“Da allora ad oggi un mondo è cambiato – ha riconosciuto –: iniziava in quegli anni il Concilio Vaticano II con l’immenso bagaglio di speranze che venivano seminate; ma iniziava, allora, anche il primo profilarsi e poi, lungo gli anni, l’esplodere di un insieme impensabile di problemi, di stagioni di accentuata difficoltà economica, di contrapposizioni e di proteste, stagioni di una violenza mafiosa che intensificava la lotta per il potere e tragicamente feriva con una serie di inconcepibili delitti le coscienze e la storia di questa terra”.

“Una terra nella quale, fortunatamente, da diversi anni è iniziata una seminagione nuova, immersa nel desiderio della libertà, ed intrisa di speranza”, ha riconosciuto.

“Se, tuttavia, esiste certo una inesorabile differenza tra quel mondo di cinquant’anni fa e questo; esiste anche qualcosa di assolutamente identico ad allora: ed è la gioia dell’accoglienza. Questa Chiesa, questo popolo, questa terra è felice di accogliervi, Delegati dei Cattolici di tutto il Paese”, ha aggiunto.

“È felice di accogliervi e di dirvi – nel gergo tipico delle nostre contrade – il tradizionale ‘Favorite!’ Venite, entrate nel nostro mondo, fermatevi, guardate, ascoltate, parlate”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione