San Francesco d’Assisi celebrato in greco

ROMA, venerdì, 1° ottobre 2010 (ZENIT.org).- Mentre si celebra la festa di san Francesco d’Assisi fervono i preparativi per il Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente. Ed ecco una pubblicazione che unisce i due eventi: infatti è in libreria il volume Ricco sposo della povertà. Ufficio liturgico italogreco per Francesco d’Assisi. Edizione critica, traduzione e commento a cura di Anna Gaspari (Medioevo, 19), Ed. Antonianum, Roma 2010.

Un testo unico nel suo genere, ossia un ufficio liturgico del tardo Medioevo dedicato a san Francesco d’Assisi non solo scritto in greco, ma secondo la terminologia, teologia e spiritualità bizantine.

Questa singolare ufficiatura liturgica è contenuta in un codice italogreco copiato nella Terra d’Otranto ellenofona alla fine del Medioevo, alla vigilia del tramonto della grecità.

Il manoscritto, conservato nell’Archivio della Chiesa Matrice di Maria SS. Assunta di Galàtone, in provincia di Lecce, risulta di straordinaria importanza poiché rappresenta un unicum, in quanto il culto del santo umbro non ha avuto diffusione nella Chiesa bizantina: può considerarsi un esempio di inculturazione, il risultato di una reciprocità e di un’interazione, di una simbiosi e di un dualismo fra due riti, due lingue, due culture.

In Puglia, infatti, che ha conosciuto la presenza della Chiesa greca e del rito bizantino (che sopravvive in qualche caso ben oltre il Concilio di Trento), l’incontro-scontro con il rito latino ha determinato non soltanto dispute a livello teologico e dottrinale, ma ha comportato anche reciproci influssi sui libri liturgici.

Il testo greco proposto, che sperimenta una ricostruzione della colometria originaria del testo innografico, è corredato di note di apparato e loci similes (fonti bizantine e francescane), di un’accurata traduzione a fronte e di un commento dettagliato.

Chiude il libro un’appendice dedicata allo studio di due frammenti liturgici – apparentemente in onore di san Nicola – che un tempo fungevano da “copertina” del libellus contenente l’ufficiatura per s. Francesco, con edizione critica e ipotesi di restauro ed integrazione del testo lacunoso.

Ecco di seguito un passo di tale ufficio liturgico: «Ascolta, o cielo, e odi, o terra, /le azioni virtuose del nostro santo Padre [Francesco], / danzino gli angeli nei cieli / e cantino gli uomini sulla terra / nel giorno festivo / della sua memoria. / Ogni lingua e ogni bocca, / fiere e armenti, pesci, rettili / e uccelli alati / levatevi oggi per la sua lode. / I monti e le colline esultino, / ogni città e regione, / ogni stirpe ed età, / tutti insieme convenuti, / coroniamo di inni / il primo degli Assisiati; /egli invero più di tutti / intercede / per salvare le nostre anime».

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ZENIT Staff

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