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Il ministro della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarreberger, accusa la Chiesa cattolica in Germania di ostacolare le sanzioni penali previste nei casi di abuso sessuale. Secondo il ministro, in particolare nelle scuole cattoliche esisterebbe un muro di silenzio che renderebbe difficile od ostacolerebbe le indagini sui reati.

L'affermazione del ministro è falsa e diffamatoria. Per la diocesi di Ratisbona la rifiuto nella maniera più assoluta. Chiedo al ministero di presentare la prova dell'accusa secondo la quale la Chiesa ostacolerebbe le indagini. Se non può portare questa prova, le chiedo di non strumentalizzare la sua autorità per soprusi del genere.

Nella diocesi di Ratisbona così come nelle altre diocesi della Germania, secondo le direttive della Conferenza episcopale tedesca, qualsiasi segnalazione di un reato di abuso viene esaminata immediatamente e con accuratezza. Se si rafforza il sospetto, chiediamo al reo presunto di autodenunciarsi. Se il presunto colpevole non lo fa, la diocesi informa il pubblico ministero.

La Chiesa cattolica si prefigge lo scopo di rendere giustizia alla vittima. Se, contro la nostra raccomandazione, una vittima decide di non denunciare, agiamo secondo la volontà della vittima. Un obbligo di denuncia non esiste.

[Traduzione de L'Osservatore Romano]

Il Papa ai partecipanti al Convegno "Fedeltà di Cristo, fedeltà del Sacerdote"

CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 12 marzo 2010 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato da Benedetto XVI nel ricevere questo venerdì in udienza i partecipanti a un Convegno teologico internazionale sul tema “Fedeltà di Cristo, fedeltà del Sacerdote“, promosso dalla Congregazione vaticana per il Clero e in corso dall’11 al 12 marzo presso la Pontificia Università Lateranense.