Il concerto di Haydn, il miglior regalo per l'onomastico del Papa

Eseguita in Vaticano l’opera sulle sette ultime parole di Cristo sulla croce

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di Jesús Colina

ROMA, venerdì, 19 marzo 2010 (ZENIT.org).- Questo venerdì, solennità di san Giuseppe, la Santa Sede ha deciso di offrire in onore di Benedetto XVI, per il suo onomastico, un concerto su “Le sette ultime parole di Cristo sulla croce” di Joseph Haydn.

Il concerto, tenutosi nella Sala Clementina in Vaticano, ha presentato la versione curata dal musicista spagnolo José Peris Lacasa (Maella, Zaragoza, 1924), al quale il Papa ha espresso alla fine il suo apprezzamento, prima di intrattenersi a lungo a parlare con lui.

L’opera musicale, una delle più rappresentative del secolo dei Lumi, è stata eseguita dal quartetto d’archi Henschel de Munich e dal mezzosoprano tedesca, Susann Kelling, che, come ha detto il Papa, “ha messo la sua voce straordinaria al servizio delle parole sante del Signore Gesù”.

Alla fine del concerto, che il Papa ha ascoltato insieme a suo fratello, monsignor Georg Ratzinger, il Santo Padre ha presentato l’opera di Haydn come un esempio “tra i più sublimi di come si possano sposare l’arte e la fede”.

Dopo aver notato come l’ispirazione del compositore si fondi sul Vangelo, il Vescovo di Roma ha quindi mostrato, con le note della musica, come “sulla dura Croce Dio ha pronunciato in Cristo la parola d’amore più bella e più vera, che è Gesù, nel suo donarsi pieno e definitivo. È lui l’ultima parola di Dio, in senso non cronologico ma qualitativo”.

“Forse mi sono spinto un po’ oltre con questa riflessione ma la colpa o forse il merito è di Franz Joseph Haydn”, ha detto infine il Papa dopo un discorso incentrato sulla creatività artistica della fede, prima di ringraziare i presenti non solo in italiano, ma anche in tedesco e spagnolo.

Nei giorni scorsi, il musicista José Peris Lacasa aveva spiegato da Madrid, in che modo era nata l’idea del concerto.

“Non so con certezza cosa sia accaduto – ha detto alla stampa -. Alcune persone dei circoli musicali devono aver parlato a Papa Benedetto XVI de ‘Le ultime sette parole di Cristo’ e lui stesso ha detto: ‘Desidero ascoltare questa opera’. E così è cominciato tutto: ho ricevuto lettere, chiamate; e infine si è messo in contatto con me il Prefetto della Casa Pontificia, il Vescovo James Harvey”.

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ZENIT Staff

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