ROMA, mercoledì, 10 marzo 2010 (ZENIT.org).- Il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I ha ricevuto in udienza privata questo martedì il Comitato Congiunto del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e della Conferenza delle Chiese Europee (KEK).
L’incontro si è svolto presso la sede del Patriarcato Ecumenico nel quadro dell’annuale riunione del Comitato Congiunto CCEE-KEK, in corso ad Istanbul dal 7 all’11 marzo.
“E’ con grande gioia che accolgo i rappresentanti delle Chiese cristiane qui presso il Patriarcato Ecumenico, sede che è stata pioniera del movimento ecumenico – ha dichiarato il Patriarca -. Stiamo tutti lavorando per il beneficio dell’umanità e invito le chiese a proseguire il loro comune impegno e collaborazione per promuovere una comune testimonianza cristiana in Europa e perché possano dare il loro specifico contributo di fronte alle numerose sfide che sono poste davanti a loro”.
“Dallo scorso dicembre, la KEK sta iniziando un nuovo periodo della sua vita. La collaborazione con il CCEE non potrà che giovare alla comune missione di questi due organismi di dare una comune testimonianza di fede come si aspettano i nostro fedeli”, ha aggiunto.
Nel suo saluto iniziale, il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del CCEE, ha auspicato che i lavori “possano portare un messaggio comune alla società europea”.
“I cambiamenti storici e culturali avvenuti in Europa negli ultimi decenni, richiedono con urgenza la testimonianza comune e la collaborazione delle comunità cristiane per la difesa e la promozione dei valori cristiani nella nostra società”, ha sottolineato.
Il porporato ha quindi invitato il Patriarca Ecumenico a proseguire il suo impegno per l’unità dei cristiani e a “continuare ad agire con saggezza”.
Al termine dell’incontro, il Metropolita Emmanuel di Francia, presidente della KEK, ha ringraziato il Patriarca Ecumenico per l’invito ricevuto a svolgere l’incontro 2010 ad Istanbul, ricordando il “dovere di testimonianza del CCEE e della KEK”.
“Abbiamo deciso di proseguire il nostro cammino e la nostra testimonianza comune in Europa poiché il mondo ha bisogno di vedere che stiamo insieme. E’ pertanto necessario rafforzare i legami tra le nostre Chiese e organizzazioni”.
Durante l’incontro sono stati discussi vari temi sulla vita dei due organismi ecclesiali europei, scambiando alcune prospettive di progetti per le celebrazioni che avranno luogo in diverse città europee (Istanbul, Milano, Belgrado) nel 2013 per ricordare i 1700 anni dell’Edito di Milano (313).
I membri della KEK presenti erano il Metropolita Emmanuel di Francia, presidente KEK; il Vescovo David Hamid, della Chiesa d’Inghilterra; la dottoressa Joanna J. Matuszewska, della Chiesa evangelica riformata in Polonia; il Metropolita Michael dell’Austria, del Patriarcato Ecumenico; il reverendo Rauno Pietarinen, della Chiesa ortodossa di Finlandia; il pastore Claire Sixt-Gateuille, della Chiesa riformata di Francia, il professor Viorel Ionitá, Segretario generale ad interim; Doris Peschke, Direttore della Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa.
Per il CCEE erano invece presenti i Cardinali Péter Erdő, presidente; Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux e vicepresidente CCEE; Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagabria e vicepresidente CCEE; i monsignori Stanislav Hocevar, Arcivescovo Metropolita di Belgrado; Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni-Narni-Amelia; Virgil Bercea, Vescovo di Oradea; padre Piotr Mazurkiewicz, Segretario generale della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE); padre Duarte da Cunha, Segretario generale del CCEE; l’addetto stampa Thierry Bonaventura.
La Conferenza delle Chiese Europee (KEK) è una comunione di 120 Chiese ortodosse, protestanti, anglicane e vecchio-cattoliche di tutti i Paesi europei, e di 40 organizzazioni associate. Fondata nel 1959, ha uffici a Ginevra, Bruxelles e Strasburgo.
Al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) appartengono quali membri le attuali 33 Conferenze Episcopali presenti in Europa, rappresentate di diritto dai loro Presidenti, dagli Arcivescovi del Lussemburgo e del Principato di Monaco e dal Vescovo di Chişinău (Repubblica Moldova).