CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 10 marzo 2010 (ZENIT.org).- Questo mercoledì Benedetto XVI ha levato la propria voce per condannare “l’atroce violenza, che insanguina la Nigeria e che non ha risparmiato nemmeno i bambini indifesi”.
“Ancora una volta – ha detto il Pontefice al termine dell’Udienza generale – ripeto con animo accorato che la violenza non risolve i conflitti, ma soltanto ne accresce le tragiche conseguenze”.
“Faccio appello a quanti nel Paese hanno responsabilità civili e religiose, affinché si adoperino per la sicurezza e la pacifica convivenza di tutta la popolazione”, ha aggiunto.
“Esprimo, infine, la mia vicinanza ai Pastori e ai fedeli nigeriani e prego perché, forti e saldi nella speranza, siano autentici testimoni di riconciliazione”, ha concluso infine.
Il 7 marzo scorso, alcuni pastori nomadi di etnia fulani e di religione musulmana hanno attaccato le località di Dogo Nahawa, Ratsat e Zot, situate nei pressi della della capitale, massacrandone gli abitanti, che sono soprattutto di etnia berom e religione cristiana.
Secondo alcune fonti, i violenti scontri hanno provocato nello Stato nigeriano di Plateau tra le 200 e le 500 vittime, tra cui anche donne e bambini, mentre molto sono rimasti mutilati. Il Capo della polizia di Stato nigeriana, Ikechukwu Aduba, ha invece affermato che il massacro di Jos sarebbe costato la vita a 109 persone.
Già nel gennaio scorso, più di 300 persone sono morte in tre giorni di scontri tra gruppi musulmani e cristiani a Jos.