Cattolici e musulmani, insieme contro la violenza nel nome di Dio

Emessa da rappresentanti vaticani e dalla voce accademica più prestigiosa del mondo sunnita

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IL CAIRO, lunedì, 1° marzo 2010 (ZENIT.org).- Rappresentanti musulmani e cattolici del mondo hanno firmato una storica dichiarazione comune per respingere la manipolazione della religione per giustificare interessi politici, violenza o discriminazione.

Il documento ha raccolto le conclusioni della riunione annuale, celebrata al Cairo (Egitto) il 23 e il 24 febbraio scorsi, del Comitato congiunto per il dialogo del Comitato permanente di Al-Azhar per il Dialogo tra le Religioni Monoteistiche e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

La dichiarazione è firmata dallo sceicco Muhammad Abd al-Aziz Wasil, wakil di al-Azhar e presidente del Comitato per il dialogo di al-Azhar, e dal Cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio, copresidenti della riunione.

Al-Azhar, fondata nell’anno 975, è considerata l’Università più antica con funzionamento ininterrotto e per la maggior parte dei musulmani sunniti è la scuola più prestigiosa.

Come spiega la dichiarazione finale, “i partecipanti sono stati ricevuti dal Grande Imam di al-Azhar, professor sceicco Muhammad Sayyed Tantawi, che il Cardinale Tauran ha ringraziato per aver condannato gli atti di violenza nei quali sono morti sei cristiani e un poliziotto musulmano a Naga Hamadi, lo scorso Natale ortodosso, per aver espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e per aver riaffermato l’uguaglianza di diritti e di doveri per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa. Lo sceicco Tantawi ha dichiarato di aver fatto soltanto ciò che riteneva essere il suo dovere di fronte a quegli eventi tragici”.

Il Comitato, con l’aiuto di documenti presentati da monsignor Bernard Munono Muyembe e dal professore Abdallah Mabrouk al-Naggar, ha esaminato il tema “Il fenomeno della violenza confessionale: comprendere il fenomeno e le sue cause e proporre soluzioni”, con particolare riferimento al ruolo delle religioni a questo proposito.

Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno concordato, tra le altre, queste raccomandazioni: “prestare maggiore attenzione al fatto che la strumentalizzazione della religione a scopi politici o di altra natura può essere fonte di violenza; evitare la discriminazione sulla base dell’identità religiosa; aprire il cuore al perdono e alla riconciliazione reciproci, condizioni necessarie a una coesistenza pacifica e feconda”.

Musulmani e cattolici hanno chiesto di “riconoscere le similitudini e rispettare le differenze come prerequisito di una cultura di dialogo basata su valori comuni; affermare che entrambe le parti si impegnano di nuovo a riconoscere e a rispettare la dignità di ogni essere umano, senza alcuna distinzione basata sull’appartenenza etnica o religiosa; opporsi alla discriminazione religiosa in tutti i campi (leggi giuste dovrebbero garantire un’uguaglianza fondamentale); promuovere ideali di giustizia, solidarietà e cooperazione per garantire una vita pacifica e prospera a tutti”.

L’incontro bilaterale è finito con l’impegno a “opporsi con determinazione a qualsiasi atto che tenda a creare tensioni, divisioni e conflitti nelle società; promuovere una cultura di rispetto e di dialogo reciproci attraverso l’educazione a casa, a scuola, nelle chiese e nelle moschee, diffondendo uno spirito di fraternità fra tutte le persone e la comunità; opporsi agli attacchi contro le religioni da parte dei mezzi di comunicazione sociale, in particolare sui canali satellitari, in considerazione dell’effetto pericoloso che queste trasmissioni possono avere sulla coesione sociale e sulla pace fra comunità religiose”.

Cattolici e musulmani hanno infine chiesto di “assicurarsi che la predicazione dei responsabili religiosi nonché l’insegnamento scolastico e i libri di testo non contengano dichiarazioni o riferimenti a eventi storici che, direttamente o indirettamente, possano suscitare un atteggiamento violento fra i seguaci delle differenti religioni”.

Il Comitato ha concordato sul fatto che il prossimo incontro si svolgerà a Roma nel 2011, il 23 e il 24 febbraio.

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ZENIT Staff

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