Il Vescovo Eduardo Kussala ha affermato che “il Sudan affronta molte sfide. E’ in corso una crisi umanitaria. La popolazione non ha accesso al sistema sanitario, all’istruzione, all’acqua e alla protezione da alti livelli di violenza”.
“In molti luoghi, la Caritas e la Chiesa sono le uniche fonti di istruzione, sanità e servizi sociali – ha confessato –. L’incontro del Sudan Partnership Forum vuole creare una strategia comune per i membri della Caritas e le sue Chiese partner per poter fornire aiuti nel modo più efficiente”.
In Sudan il 16% della popolazione soffre la malnutrizione. Nel sud del Paese, nove persone su dieci vivono con meno di un dollaro al giorno e nel 2007 si è verificato il più alto tasso di mortalità materna al mondo, 2.030 donne morte ogni 100.000 nascite.
Nella regione vige una pace instabile e metà dei 4 milioni di rifugiati fuggiti da decenni di guerra è tornata nelle proprie case. Nel Darfur, 300.000 persone sono state uccise e 2,7 milioni sfollate a causa del conflitto in atto. La situazione umanitaria è resa ancor peggiore dalle 290.000 persone che hanno abbandonato le proprie case nei primi 9 mesi del 2008.
La Caritas in Sudan lavora portando aiuti d’emergenza e nel Darfur fornisce a 297.000 persone cibo, alloggio, acqua potabile, kit igienici, assistenza psicologica e istruzione, curando anche attività di peace-building.