Il Sudan, vittima di un'emergenza umanitaria permanente

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 22 giugno 2009 (ZENIT.org).- Secondo la Caritas, la povertà e la sofferenza che affliggono la regione sudanese occidentale del Darfur e il sud del Paese sono a livelli così alti da poter parlare dell’esistenza di una crisi umanitaria permanente.

I leader della Chiesa cattolica del Sudan, i membri della Caritas che forniscono sostegno ai bisognosi in loco e i donatori si incontreranno lunedì e martedì di questa settimana nel quartier generale di Caritas Internationalis in Vaticano per discutere su come migliorare una risposta umanitaria coordinata.

Un comunicato inviato dalla Caritas a ZENIT ricorda che l’insicurezza nel Darfur e nel sud del Sudan rischia di destabilizzare ulteriormente la regione e di elevare in modo indicibile i livelli di sofferenza.

Tra i partecipanti all’incontro ci sono il Vescovo Vincent Mojwok, presidente di SUDANAID (Caritas Sudan), l’Arcivescovo Paolino Lukudu Loro di Juba, il Vescovo Eduardo Kussala di Tombura Yambio, il Vescovo Antonio Menegazzo di El Obeid (per il Darfur) e il reverendo Daniel Adwok Marco Kur, Vescovo ausiliare di Khartoum.

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Il Vescovo Eduardo Kussala ha affermato che “il Sudan affronta molte sfide. E’ in corso una crisi umanitaria. La popolazione non ha accesso al sistema sanitario, all’istruzione, all’acqua e alla protezione da alti livelli di violenza”.

“In molti luoghi, la Caritas e la Chiesa sono le uniche fonti di istruzione, sanità e servizi sociali – ha confessato –. L’incontro del Sudan Partnership Forum vuole creare una strategia comune per i membri della Caritas e le sue Chiese partner per poter fornire aiuti nel modo più efficiente”.

In Sudan il 16% della popolazione soffre la malnutrizione. Nel sud del Paese, nove persone su dieci vivono con meno di un dollaro al giorno e nel 2007 si è verificato il più alto tasso di mortalità materna al mondo, 2.030 donne morte ogni 100.000 nascite.

Nella regione vige una pace instabile e metà dei 4 milioni di rifugiati fuggiti da decenni di guerra è tornata nelle proprie case. Nel Darfur, 300.000 persone sono state uccise e 2,7 milioni sfollate a causa del conflitto in atto. La situazione umanitaria è resa ancor peggiore dalle 290.000 persone che hanno abbandonato le proprie case nei primi 9 mesi del 2008.

La Caritas in Sudan lavora portando aiuti d’emergenza e nel Darfur fornisce a 297.000 persone cibo, alloggio, acqua potabile, kit igienici, assistenza psicologica e istruzione, curando anche attività di peace-building.

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ZENIT Staff

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