“Quando anche i teologi avranno espresso e redatto il loro voto – prosegue –, la valutazione passerà alla Congregazione dei vescovi e cardinali, ai quali, dopo aver ascoltato tutti gli elementi del miracolo, spetta il compito di emettere un giudizio che verrà finalmente sottoposto all’approvazione del papa per la promulgazione del decreto definitivo”.
“Rendiamo grazie al Padre di ogni Bontà con esultanza e gioia grande per questo dono che aspettavamo da lungo tempo e ora, piene di fiducia, attendiamo il decreto papale per la canonizzazione”, conclude la Madre Abbadessa.
Camilla nacque a Camerino il 9 aprile 1458. Suo padre, Giulio Cesare da Varano, fu duca di Camerino. Tipico signore rinascimentale aveva combattuto per vari Papi e in diverse città italiane, e per mezzo di una politica di matrimoni si era imparentato con le principali dinastie regnanti.
La giovane Camilla, introdotta ed educata nello splendore della corte, studia il latino, legge i classici, impara a dipingere, a suonare e a ballare. Combattuta fino all’ultimo, e contro i disegni del padre che la vedeva già destinata a un matrimonio di nobile convenienza, matura la vocazione per la vita religiosa.
Nel 1481 entra quindi nel monastero di Santa Chiara d’Urbino, uno dei luoghi più rappresentativi del movimento dell’osservanza. Il 4 gennaio del 1484, fatta la sua professione religiosa con il nome di Suor Battista, insieme ad altre otto Sorelle di Urbino fa ingresso nel nuovo Monastero di Camerino, fatto costruire da suo padre.
Nel 1505 Papa Giulio II la invia a fondare un Monastero di clarisse a Fermo, e negli anni 1521-22 si reca a San Severino Marche, per formare le clarisse locali che avevano assunto in quel periodo la Regola di Santa Chiara. Muore il 31 maggio 1524, durante un’epidemia di peste.