NEW YORK, lunedì, 15 giugno 2009 (ZENIT.org).- La Fondazione Pave the Way (PTWF), con base a New York, ha annunciato la scoperta di più di 2.300 pagine di documenti originali risalenti agli anni compresi tra il 1940 e il 1945.
I testi sono stati rinvenuti nel corso degli studi sul pontificato di Pio XII e da una loro prima analisi emergono ulteriori prove sull’intervento di Papa Pacelli nel salvataggio di numerosi ebrei dall’Olocausto.
Il presidente della Fondazione, Gary Krupp, ha affermato in un comunicato inviato a ZENIT che “per sostenere la nostra missione di identificare ed eliminare gli ostacoli tra le religioni, la PTWF si è impegnata in un progetto di ricerca privata pluriennale per diffondere le azioni del Vaticano durante la II Guerra Mondiale”.
“Con oltre 1.000 libri scritti sul tema – ha aggiunto – , è diventato dolorosamente ovvio che questa controversia non verrà mai risolta, anche dopo l’apertura degli Archivi Segreti Vaticani fino al 1958”.
La scoperta dei nuovi documenti è avvenuta in un monastero di Avellino. E’ possibile e anche probabile che molti altri documenti fondamentali possano trovarsi in diocesi maggiori.
Il rappresentante tedesco della PTWF Michael Hesemann ha analizzato alcuni documenti dell’Archivio Segreto Vaticano, attualmente aperto fino al 1939, e in essi ha ritrovato molti esempi “delle azioni dirette e del ministero pastorale di Eugenio Pacelli (Pio XII) per salvare gli ebrei dalla tirannia nazista”.
Ugualmente, ci sono “prove documentate” della “diretta intercessione di Pacelli per difendere gli ebrei della Palestina dai Turchi ottomani nel 1917 e del suo incoraggiamento a istituire una patria ebraica in Palestina nel 1925”.
“Poiché la storia presunta è stata la giustificazione per odio, vendette e guerre, gli storici non hanno la responsabilità morale fondamentale di ristabilire la verità?”, chiede Gary Krupp.
Il presidente della Fondazione Pave the Way si è detto “deluso” dall’influenza di molti sedicenti storici che “hanno fallito nel ricercare le prove relative a questo periodo e sono rimasti in silenzio quando i fanatici hanno manipolato la verità”.
“Se la PTWF, come ricercatrice amatoriale, può scoprire tante informazioni, com’è possibile che dei cosiddetti storici e delle istituzioni accademiche abbiano permesso che la valutazione di Pio XII, che dura da 46 anni, non sia stata sfidata, influenzando le opinioni di più di un miliardo di persone?”.
In generale, la risposta accademica su questo vuoto storico, ricorda la Fondazione, afferma che ci si “riserva il giudizio di Pacelli fino a che il Vaticano non aprirà la sezione che abbraccia pienamente il pontificato di Pio XII”.
Gli onori e la gratitudine nei confronti di Papa Pio XII si sono radicalmente trasformati nel 1963 dopo la rappresentazione dell’opera teatrale “The Deputy” di Rolf Hochhuth.
“Attraverso delle testimonianze confermate – ricorda la PTWF –, abbiamo scoperto che quest’opera era parte di un piano del KGB che mirava a distruggere la reputazione della Chiesa cattolica”.
“Secondo le nostre ricerche imparziali, e sulla base delle moltissime prove che abbiamo scoperto, la conclusione innegabile è che Papa Pio XII è stato un vero eroe della II Guerra Mondiale”, afferma Gary Krupp.
“Probabilmente ha salvato più ebrei di tutti i leader politici e religiosi del mondo insieme. Nel vero spirito dell’eroismo, inoltre, ha fatto tutto ciò con la diretta minaccia dei fucili tedeschi puntati ad appena 200 metri dalle sue finestre”, ha concluso.
Per ulteriori informazioni e per la consultazione dei documenti: www.ptwf.org