di Patricia Navas
PARIGI, giovedì, 4 giugno 2009 (ZENIT.org).- L’atto interreligioso celebrato questo mercoledì nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi per le vittime dell’aereo dell’Air France caduto nell’Oceano Atlantico nella notte tra domenica e lunedì è iniziato con la lettura del messaggio di condoglianze di Benedetto XVI.
L’Arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza Episcopale Francese, il Cardinale André Vingt-Trois, ha trasmesso le “vive condoglianze” del Papa, che nel suo messaggio raccomanda “i defunti alla misericordia divina” e auspica che i loro familiari “possano trovare l’aiuto di cui hanno bisogno in questo momento così difficile”.
Hanno assistito all’atto il Primo Ministro francese, Nicolas Sarkozy, e alti rappresentanti del Governo e delle istituzioni francesi e delle confessioni religiose presenti nel Paese, così come familiari e amici delle vittime e lavoratori della compagnia aerea francese.
“In un’atmosfera di eccezionale raccoglimento, alla presenza, quasi discreta, delle autorità della Repubblica, cristiani, ebrei e musulmani hanno voluto pregare insieme, in una sorta di pudore rispettoso dei credo di tutti”, spiega il quotidiano La Croix nella sua edizione di questo giovedì.
Il Cardinale Vingt-Trois ha letto anche un testo sull’effimero, tratto dall’opera “Il Piccolo Principe”, dell’aviatore scomparso Antoine de Saint-Exupéry, e ha portato all’altare 228 candele a simboleggiare le 228 vite stroncate dalla catastrofe aerea.
Il rabbino Haim Korsia, cappellano dell’Aviazione, ha evocato la “fraternità che unisce tutti noi, credenti o non credenti”.
Dopo che il coro dell’Air France aveva cantato il Salmo 42, il presidente del Consiglio Francese del Culto Musulmano, Mohammed Moussaoui, ha rivolto alcune parole alle famiglie e alle persone vicine alle vittime e ha cantato la prima sura del Corano.
Il presidente della Federazione protestante di Francia, il pastore Claude Bay, e il metropolita Emmanuel a nome dell’Assemblea dei Vescovi ortodossi hanno espresso il proprio dolore.
Piloti e personale dell’equipaggio, vestiti in uniforme, hanno recitato in francese, portoghese e inglese un brano del Libro delle Lamentazioni di Geremia e un altro del Vangelo di Luca.
Hanno anche letto il testo del poeta brasiliano Ademar de Barros “Il Signore mi ha risposto: i giorni in cui non vedevi orme sulla sabbia erano quelli in cui ti portavo in braccio”.
Al termine della celebrazione, l’Arcivescovo di Parigi ha esortato i familiari delle vittime a “imparare, promuovere e sostenere la nuova presenza dei cari”.
Domenica 7 giugno, alle 11.30, la Cattedrale di Notre Dame accoglierà una Messa internazionale per le vittime.