di Nieves San Martín
GINEVRA, mercoledì, 3 giugno 2009 (ZENIT.org).- L’Ufficio Cattolico Internazionale per l’Infanzia, con sede a Ginevra (Svizzera), ha rivolto un appello alla mobilitazione a favore dell’infanzia in occasione della celebrazione del 20° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
L’organizzazione internazionale cattolica, fondata nel 1948, presente in 66 Paesi di quattro continenti e con progetti in 26 Paesi, ha partecipato attivamente all’elaborazione della Convenzione negli anni Ottanta del secolo scorso e ha seguito la sua applicazione anche a Ginevra, vicino alla Commissione ONU per i Diritti dell’Infanzia.
Il documento rivolge “un appello urgente a una nuova mobilitazione a favore dell’infanzia”. Secondo le organizzazioni, gli esperti e le personalità che hanno firmato l’appello, “la trasposizione di norme della Convenzione ai diritti internazionali e alle politiche realizzate ha permesso un progresso reale”.
Purtroppo, aggiungono, “gli impegni assunti sono ancora lungi dall’essere rispettati ovunque. I bambini sono considerati ancora troppo spesso oggetto di assistenza o destinatari di alcuni diritti che vengono concessi loro come un’elemosina. Troppi bambini nel mondo continuano ad essere privati dei loro diritti, a volte anche di quelli più fondamentali”.
Il documento ricorda la terribile situazione di gran parte dell’infanzia: “Bambini soldato, bambini che lavorano in condizioni penose e pericolose, bambini oggetto di abusi, violentati, che subiscono ogni forma di violenza, bambini costretti a fuggire senza sosta con o senza la famiglia per guerre, fame, cataclismi naturali, bambini abbandonati e rifiutati da tutti, costretti a vivere in strada, bambini ‘stregoni’, senza istruzione, senza patria, senza documenti…”.
Secondo i firmatari del documento, tutti questi bambini hanno una cosa in comune: “sono stati sradicati”, con uno sradicamento “fisico, a volte brutale, dal loro Paese o dall’ambiente in cui avrebbero dovuto crescere; ma anche sradicamento psicologico, più intimo, causa di uno shock ancora più profondo”.
Questo sradicamento “deve interpellarci seriamente” e deve essere studiato e compreso meglio.
Per questo, i firmatari dell’appello si propongono di “adottare un nuovo approccio che tenga conto delle loro necessità più profonde, così come del loro diritto alla vita e a uno sviluppo integrale, compreso quello spirituale”.
Nonostante questa difficile realtà, sostiene l’appello, i bambini hanno una grande elasticità, che può essere sviluppata da vari fattori: l’inserimento in un contesto familiare, un’istruzione di qualità, una vera solidarietà in famiglia e nella comunità.
Allo stesso modo, “il rispetto e la valorizzazione del contesto culturale d’origine rappresentano pietre miliari indispensabili perché il bambino si formi e possa accedere positivamente ad altre culture”, senza dimenticare che “la dimensione religiosa che il bambino può aver ricevuto deve essere preservata e sviluppata”.
Questo nuovo approccio del bambino, indica l’appello, può realizzarsi dando priorità a certi aspetti, tra cui la lotta contro ogni forma di violenza, il rispetto per i bambini e il garantire a tutti loro un’istruzione di qualità.
I firmatari dell’appello chiedono agli Stati che chi non lo ha ancora fatto ratifichi la Convenzione, che si rispettino gli impegni firmati e si cooperi a stretto contatto con la Commissione per i Diritti dell’Infanzia e con i meccanismi di applicazione dei diritti umani dell’ONU, di altre istituzioni e di ONG specializzate in questo campo per garantire che i bambini possano godere pienamente dei loro diritti.
Si rivolge anche un appello alla comunità internazionale e ai mezzi di comunicazione, alle autorità morali e religiose, alle organizzazioni della società civile e agli uomini e alle donne di buona volontà perché chiedano la verifica di questi impegni.
Per leggere il testo completo dell’appello: http://www.bice.org/ewb_pages/a/appel-mondial-a-une-nouvelle-mobilisation-pour-lenfance-geneve-juin-2009.php
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]