SALAMANCA, giovedì, 30 aprile 2009 (ZENIT.org) – Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, S.I., si è riferito all’interazione come a una delle maggiori sfide che affronta oggi la Chiesa nel discorso di ringraziamento pronunciato dopo aver ricevuto questo mercoledì il dottorato honoris causa presso l’Università Pontificia di Salamanca (UPSA).
“Attualmente ci troviamo di fronte a una nuova realtà perché non si tratta solo di diffondere contenuti, ma di interagire sempre di più”, ha affermato secondo quanto riporta un comunicato dell’UPSA, una delle università più antiche e prestigiose d’Europa.
Padre Lombardi ha sottolineato alcune azioni pioniere che la Chiesa ha svolto per adattarsi alla nuova realtà, come il canale vaticano su YouTube in quattro lingue con videonotizie quotidiane, gli incontri per gli oltre 13.000 webmaster dei siti cattolici italiani e la creazione di web per dibattere questioni di bioetica.
Il portavoce vaticano ha analizzato l’evoluzione che ha sperimentato la comunicazione durante gli ultimi decenni con la comparsa di Internet e la diffusione via satellite, sottolineando “la rapidità e l’ampiezza con cui si diffonde l’informazione in rete” e la molteplicità di voci, che rende “difficile inserire risposte o rettifiche” e ostacola anche le verifiche.
In questo senso, ha ricordato alcune controversie che ha vissuto da quando ha assunto l’incarico di direttore della Sala Stampa della Santa Sede: il discorso del Papa a Ratisbona, la discussione sui tradizionalisti e il Vescovo Williamson e le dichiarazioni del Papa in Africa sull’uso dei preservativi.
Padre Lombardi ha anche riconosciuto che risulta impossibile che la Chiesa comunichi senza provocare “contraddizioni e conflitti” nella società attuale.
Circa Papa Benedetto XVI, ha rimarcato la sua coerenza e la sua capacità intellettuale, il che “gli dà il coraggio di mantenere posizioni scomode di fronte alla cultura dominante senza titubare”.
Ha anche ricordato che Giovanni Paolo II venne etichettato a lungo come “conservatore, retrogrado e polacco ignorante”, e tuttavia alla fine era rispettato come “uomo coraggioso e coerente, solidamente radicato nella sua fede e capace di testimoniarla nelle varie situazioni della vita”.
Da parte sua, il docente dell’UPSA e padrino del nuovo dottore, Fernando Martínez Vallvey, ha segnalato nel suo discorso all’atto dell’investitura i meriti di padre Lombardi, tra cui il suo percorso professionale nell’ambito della comunicazione e la sua difesa del cristianesimo nella società.