Il Cardinale Brady incontra gli unionisti dell'Ulster per parlare di pace

Non ci sono “passi indietro” nel cammino di riconciliazione in Irlanda del Nord

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ARMAGH, venerdì, 24 aprile 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Seán Brady, Arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda, ha incontrato questo venerdì un gruppo di rappresentanti dell’Ulster Political Research Group (UPRG), uno dei gruppi politici unionisti più attivi dell’Irlanda del Nord, per parlare della pace nella regione.

Alla riunione hanno partecipato i Vescovi di Down & Connor e l’ausiliare di Armagh, i monsignori Noel Treanor e Gerard Clifford. Per la parte protestante hanno partecipato cinque rappresentanti unionisti di Belfast, Craigavon e Londonderry.

Il porporato ha voluto trasmettere ai rappresentanti unionisti la preoccupazione della comunità cattolica “per la possibilità che si verifichi un’attività violenta da parte dei gruppi unionisti”, soprattutto “in questo momento di grave crisi economica”.

“Vogliamo aiutare a fugare le paure e a costruire la fiducia tra le due comunità”, ha spiegato il primate. “Vogliamo comprendere meglio le preoccupazioni e le speranze della comunità unionista”.

Il Cardinale Brady ha sottolineato che il senso di questa riunione si basa sul fatto che “tutti noi siamo seguaci di Cristo, impegnati nella costruzione della pace, della comprensione e della riconciliazione nella nostra società”.

In tal senso, ha espresso il proprio apprezzamento per le garanzie offerte dall’UPRG per cui “non ci sarà un ritorno al passato, ma stiamo costruendo insieme un nuovo futuro”.

A suo avviso, la riunione riveste “grande importanza per il suo simbolismo e il suo contenuto”, cercando di “infondere speranza e incoraggiare le nostre rispettive comunità a lavorare per un futuro basato sulla pace, sulla giustizia e su una vita migliore per tutti”.

Tutti i presenti, ha spiegato, hanno convenuto sul fatto che “per costruire questo futuro migliore è fondamentale liberare la nostra società dal flagello delle droghe, dell’abuso di alcool, del razzismo e della delinquenza che aggravano l’emarginazione sociale e distruggono la speranza”.

“La speranza può essere scalzata dalla paura. La paura soffoca le persone e le comunità, approfondisce i sospetti ed elimina la fiducia. Il contributo dei cristiani è identificare e affrontare i timori che minacciano la società e le sue speranze”, ha spiegato il Cardinale.

“Tutti abbiamo la responsabilità di aiutare a costruire un futuro per le generazioni attuali e per quelle a venire. Abbiamo il dovere di chiederci cos’altro possiamo fare per eliminare gli ostacoli alla fiducia che permangono tra le nostre rispettive comunità e tradizioni”.

Il porporato ha concluso il suo intervento assicurando che “non ci sono passi indietro” e che “l’unico futuro possibile per l’Irlanda del Nord è rappresentato dalla pace e dalla riconciliazione, basate sul rispetto reciproco e sull’impegno condiviso a cercare metodi democratici per risolvere le antiche differenze politiche”.

“Il nostro incontro di oggi con l’UPRG è, dal mio punto di vista, una ragione per guardare al futuro con speranza”, ha aggiunto.

L’Ulster Political Research Group è un gruppo politico nazionalista collegato all’Associazione per la Difesa dell’Ulster ed erede del Partito Democratico dell’Ulster, scioltosi nel 2001.

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ZENIT Staff

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