WASHINGTON, D.C., giovedì, 23 aprile 2009 (ZENIT.org).- Il presidente del Comitato dei Vescovi statunitensi per le Attività Pro-Vita sostiene che i pazienti che soffrono meritano una cura etica, più di quanto promesso dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Il Cardinale Justin Rigali lo ha affermato in una dichiarazione diffusa questo martedì sul sito web della Conferenza Episcopale, in cui risponde alla bozza relativa alle nuove linee guida per la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane emesse la scorsa settimana dall’Istituto Sanitario Nazionale.
Il porporato sottolinea che le linee guida per “la ricerca sulle cellule staminali finanziata a livello federale che implichi la distruzione di embrioni umani” segna “un nuovo capitolo nel divorzio della ricerca biomedica dalla sua necessaria base etica”.
“Senza un rispetto incondizionato per la vita di ogni membro della razza umana, la ricerca che coinvolge soggetti umani non rappresenta un vero progresso”, ha dichiarato. “Diventa un altro modo in cui alcuni esseri umani usano e maltrattano altri per i propri obiettivi”.
“I pazienti sofferenti e le loro famiglie meritano di meglio, attraverso un maggiore sostegno a una ricerca sulle cellule staminali promettente ed eticamente giusta e a cure che non danneggino nessuno”.
Cambiamenti politici
Il Cardinal Rigali ha commentato che le linee guida, pur riflettendo politiche precedenti, “ampliano l’orizzonte permettendo la distruzione di nuovi embrioni creati e mai congelati, aumentando le prospettive di un processo di consenso affrettato e influenzato”.
“Nonostante i sostenitori dichiarino in continuazione che questa agenda riguarda solo embrioni che ‘altrimenti verrebbero scartati’, le linee guida prevedono che l’opzione di donare embrioni per la ricerca distruttiva venga presentata ai genitori insieme a tutte le altre possibilità, incluse quelle che permettono agli embrioni di vivere”.
“Per la prima volta, i fondi derivanti dalle tasse federali verranno utilizzati per incoraggiare la distruzione di esseri umani embrionali viventi per la ricerca sulle cellule staminali – esseri umani che altrimenti sarebbero sopravvissuti e nati”.
Il Cardinale ha sottolineato che le linee guida “non permettono la ricerca sulle cellule staminali finanziata a livello federale che utilizzi embrioni creati specificamente per obiettivi di ricerca con la fertilizzazione in vitro o la clonazione”, esprimendo la speranza che questa norma etica venga mantenuta e che il Congresso “si renda conto che il dichiarato ‘bisogno’ di agire in questo settore è meno plausibile che mai a causa dei progressi nella riprogrammazione delle cellule adulte perché agiscano come cellule staminali embrionali”.
“Ad ogni modo – ha aggiunto –, quanti al Congresso sostengono la ricerca che distrugge embrioni umani hanno già detto che perseguiranno una politica più estrema”.
“I Vescovi cattolici degli Stati Uniti scriveranno al Congresso e all’amministrazione circa la necessità di ripristinare e sostenere dei limiti contro il maltrattamento della vita umana in nome della scienza, e noi esortiamo altri cittadini preoccupati a fare lo stesso”, ha concluso.