USA: i candidati al sacerdozio rispecchiano la diversità culturale

Uno studio mostra il legame tra educazione cattolica e vocazioni

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WASHINGTON, D.C., martedì, 21 aprile 2009 (ZENIT.org).- I futuri sacerdoti degli Stati Uniti nel 2009 mostrano diversità di culture e background, includendo convertiti e uomini di ogni età e provenienza, rivela uno studio.

La Conferenza Episcopale Statunitense ha riportato i risultati di una ricerca nazionale sui candidati al sacerdozio, commissionata dai presuli e condotta dal Centro per la Ricerca Applicata all’Apostolato, una struttura con base presso la Georgetown University.

Il Cardinale Sean O’Malley di Boston, presidente del Comitato episcopale sul Clero, la Vita Consacrata e le Vocazioni, ha osservato che i futuri sacerdoti “dimostrano una grande dedizione alla Chiesa e rappresentano una grande promessa. Riflettono la benedizione di Dio sulla nostra Chiesa”.

Della classe del 2009, l’11% è composto da asiatici, il 12% da ispanici, il 3% da afroamericani e il 72% da caucasici. Il 6% è originario del Vietnam, il 2% delle Filippine, il 5% del Messico e l’1% della Colombia.

Un quarto dei futuri ordinati è nato fuori dal Paese, soprattutto in Messico, Vietnam, Polonia e Filippine.

L’età media è 36 anni, spaziando dai 25 ai 66.

Uno su dieci si è convertito al cattolicesimo, in media all’età di 21 anni. Le conversioni sono avvenute da varie confessioni protestanti, mentre cinque uomini erano cresciuti senza una tradizione di fede. Molti futuri sacerdoti hanno fratelli già ordinati.

Educazione

Parlando dei 465 futuri sacerdoti, il Cardinale O’Malley ha dichiarato che “chi li ha formati nella fede, sia in famiglia che negli istituti di istruzione, può essere orgoglioso dei propri sforzi. Il Signore ha gettato i semi della loro vocazione, e la comunità circostante li ha aiutati a crescere”.

Più della metà dei futuri presbiteri ha affermato di aver frequentato scuole cattoliche, il che rappresenta una percentuale più alta di quella di tutti gli adulti cattolici statunitensi.

La percentuale è superiore rispetto agli altri membri adulti della Chiesa anche per quanto riguarda l’aver frequentato scuole superiori e università cattoliche. Tra i seminaristi che hanno compiuto studi universitari prima di iniziare la formazione al sacerdozio, il 75% ha frequentato un college o un’università cattolica, rispetto al 7% della popolazione cattolica adulta totale del Paese.

Due terzi dei futuri sacerdoti hanno avuto un’esperienza di lavoro a tempo pieno prima di entrare in seminario, spaziando dagli avvocati agli agricoltori, dagli insegnanti ai programmatori di computer, dagli uomini d’affari ai medici e ai politici.

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ZENIT Staff

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