ROMA, venerdì, 10 aprile 2009 (ZENIT.org).- E’ morto padre Stanley Jaki, il benedettino che ha cercato per tutta la vita di sposare scienza e fede.
In un editoriale pubblicato su Ilsussidiario.net, si ricorda che l’opera del sacerdote “è e resterà un riferimento obbligato e una fonte preziosa di giudizi sintetici, di documentazione e anche di citazioni originali spesso trascurate o censurate dalla pubblicistica politicamente corretta”.
Padre Stanley Ladislas Jaki è morto a Madrid il 7 aprile. Dopo aver tenuto alcune lezioni al Master in Scienza e Fede del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, era in Spagna per visitare degli amici prima di tornare negli Stati Uniti, dove viveva.
E’ morto per le conseguenze di un infarto che aveva sofferto, senza accorgersene, mentre era a Roma. Ricoverato in ospedale subito dopo il suo arrivo nella capitale spagnola, è rimasto pienamente cosciente per i primi due giorni, dopo i quali i medici lo hanno posto sotto sedativi a causa delle apparecchiature necessarie per aiutare la respirazione.
Padre Jaki era membro onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e aveva ricevuto il Premio Templeton nel 1987. Nato a Győr (Ungheria) nel 1924, era stato inviato dalla sua abbazia ungherese di Pannonhalma a Roma per completare gli studi.
Era stato ordinato sacerdote ad Assisi nel 1948. Dopo aver ottenuto una laurea in Teologia al Sant’Anselmo di Roma, era stato inviato dal suo ordine negli Stati Uniti, dove si era laureato in Fisica nel 1957, avendo come relatore il premio Nobel H. Hess. Per motivi di salute fu “damnatus ad litteras”, ovvero condannato a scrivere, come diceva egli stesso.
E’ stato autore di molte opere, tra le quali “Le strade della scienza e le vie verso Dio” (Jaca Book 1988), che mirava dimostrare che “una scienza fattibile è nata solo all’interno di una matrice culturale permeata dalla ferma convinzione che la mente umana fosse capace di individuare nel regno delle cose e delle persone un segno del loro creatore”.
Tra gli altri scritti del sacerdote benedettino, figurano numerosi testi di carattere teologico, un’introduzione alla propria filosofia e una serie di opere dedicate alla figura del Cardinale Henry Newman.
Al momento della morte stava scrivendo un opuscolo dedicato alla Madonna di Guadalupe, un commento alle Litanie del Preziosissimo Sangue e il testo delle lezioni tenute al Master in Scienza e Fede, sul tema “Il miraggio del conflitto fra scienza e fede”.